Palermo-Cittadella, Corini: "Prendiamo le nostre responsabilità, io per primo"

Palermo-Cittadella, Corini: “Prendiamo le nostre responsabilità, io per primo”

Il tecnico: "Non è stato il mese che sognavamo, meglio stare zitti"
CALCIO-SERIE B
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PALERMO – Sconfitta casalinga per mano del Cittadella e bordata di fischi alla squadra dai più di 18mila del “Renzo Barbera”. Così il Palermo lascia il terreno di gioco al triplice fischio dell’arbitro. La contestazione dei tifosi rosanero è arrivata fin sotto l’ingresso principale dello stadio, con cori che invitano il tecnico del Palermo ad andare via.

Eugenio Corini, quindi, prova ad affrontare il momento in conferenza stampa: “Negli ultimi trenta minuti abbiamo fatto fatica. Sapevo che questa partita in coda mi avrebbe dovuto fare ragionare. Quando perdi ci sono poche giustificazioni, oggi è stata una brutta partita. Non è andata come volevamo, è un mese altamente negativo e lo concludiamo con un’ultima mezz’ora oggettivamente brutta. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, io per primo”.

I tifosi rosanero contestano davanti all’ingresso principale del “Renzo Barbera”

“Quando fai questo mestiere sei sempre in discussione – prosegue Corini -, sono il primo a capire dove posso fare di più. Lavoro sulle cose che posso controllare. Veniamo da un mese negativo e bisogna prenderne atto anche se la squadra è attaccata alle prime due posizioni. Non è stato il mese che sognavamo, bisogna stare zitti a volte. Quando giochi gli ultimi trenta minuti in questo modo e prendi gol a pochi istanti dallo scadere c’è solo da stare zitti”.

Sui cori indirizzati all’allenatore, Corini sembra lucido: “Non ne faccio mai una questione personale, fare l’allenatore porta a questo tipo di situazione. È giusto contestare l’allenatore, tanti colleghi illustri hanno subito questo a Palermo. Ne prendo atto, non posso biasimare il tifoso”.

Cosa non va nel Palermo?

I quesiti su questo mese deludente sono tanti e a caldo non è facile trovare delle risposte: “Spesso abbiamo fatto gol nell’ultimo quarto d’ora, oggi era una situazione particolare con tante cose dentro che non sto qui a dirvi perché non voglio che siano giustificazioni. Oggi questo calo è stato decisivo”, ammette il tecnico.

“Era una settimana complicata, chi gioca la seconda partita dopo pochi giorni e rientra dagli infortuni la sente di più e ho anche forzato alcune situazioni – spiega Corini -. Una settimana particolare non dovuta alle tre partite giocate, c’erano calciatori che avevano situazioni particolari. Abbiamo pagato l’ultima mezz’ora del match, nel primo tempo devo dire che abbiamo anche avuto le nostre occasioni”.

“Abbiamo parlato a fine partita, quando si perde c’è sempre grande delusione. È giusto metabolizzarla, c’è sempre volontà e forza di voler ripartire. Siamo in una posizione di classifica che non è negativa, prendiamo atto di un mese con tre sconfitte su cinque partite e lavoriamo per ripartire al meglio e recuperare le condizioni di alcuni giocatori”, spiega ancora l’allenatore del Palermo.

“Speravo che la squadra non avesse questo calo, sapevo che poteva accadere ma dovevamo gestirlo diversamente. Facendo dei cambi potevamo mantenere quel tipo di energia, ma non è successo. In certi momenti l’allenatore deve mettersi davanti. Inutile fare nomi di chi o cosa può fare di più, dobbiamo farlo tutti”, conclude Corini in sala stampa.


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