Henderson: "Voglio riportare il Palermo in Serie A per i tifosi"

Dalla Scozia alla Sicilia, Henderson: “Voglio riportare il Palermo in Serie A”

"Tra i miei eroi calcistici c'è anche Javier Pastore"
CALCIO - SERIE B
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PALERMO – Dalla Scozia alla Sicilia. Liam Henderson, centrocampista del Palermo, si è raccontato ai microfoni del giornale britannico “The Guardian”. L’ex Empoli, arrivato nel capoluogo siciliano nell’ultima sessione estiva di calciomercato, ha ripercorso la sua carriera fino all’approdo nel club del City Football Group.

“Ho iniziato a quattro anni, giocando per il mio club locale, Broxburn – racconta Henderson -. Mio padre Nicky era un calciatore professionista, quindi è per questo che ho iniziato così presto. Oltre mio padre, i miei eroi calcistici sono tanti: Steven Gerrard, Cesc Fàbregas, Zinedine Zidane e anche Javier Pastore, che ha anche vestito la maglia Palermo”.

Henderson ha giocato anche nell’Hibernian, club sostenuto da un tifoso speciale che lo lega casualmente al suo arrivo al Palermo: ” Ho letto di recente un’intervista di Irvine Welsh (noto romanziere scozzese nonché autore, per esempio, di Trainspotting, ndr) e ha detto che sostiene il Palermo in Italia perché ama la Sicilia – spiega il centrocampista -, quindi ho giocato per i suoi due club preferiti finora. Sono stato anche invitato alla premiere di Trainspotting 2 a Edimburgo, ma non ho potuto partecipare perché dovevo giocare una partita in Italia. Spero che un giorno verrà a guardare una partita al Barbera”.

Vivere in Sicilia

Henderson è in Italia ormai da diversi anni e nota ancora punti in comune e differenze con il suo paese d’origine: “Mi sono sentito bene ovunque. Gli italiani sono come gli scozzesi; sono molto socievoli e calorosi. Tutti quelli che ho incontrato sono stati accoglienti e disponibili. Mi sento a casa, specialmente nel sud Italia e non so perché, in Scozia non c’è sole mentre qui c’è sempre il sole. A ottobre fa già freddo lassù e la gente indossa anche i guanti. A volte mi manca la pioggia“.

“L’Italia ha una specie di calcio old school e mi piace. Certo, a nessuno piace perdere, ma capisco la loro rabbia: spendono un sacco di soldi per il calcio. Quando si arrabbiano, mi sento scadente, perché voglio fare bene per il mio club, ma anche per i tifosi”, ammette Henderson.

“Sono cambiato molto da quando sono arrivato per la prima volta – prosegue il calciatore scozzese -. Per esempio, bevo cappuccino solo al mattino. Dopo pranzo prendo solo una tazza di caffè espresso. Non metto più pasta e pollo nello stesso piatto. Quando torno in Scozia, faccio lo stesso e mi guardano in modo strano. Mi sento al 40% italiano e al 60% scozzese”.

E sul cibo palermitano: “Ho assaggiato l’arancina, una palla di riso ripiena e ricoperta di pangrattato e fritta, molto deliziosa. Non ho ancora provato nessun dessert; abbiamo una nutrizionista al club ed è molto severa. Per quanto riguarda il cibo dolce, ho mangiato la granita, un tipico dessert semi-congelato siciliano a base di zucchero, acqua e vari aromi”.

Henderson al Palermo

Il centrocampista del Palermo ha ritrovato in rosanero Eugenio Corini, tecnico che lo ha allenato già a Lecce: “L’ho avuto come allenatore per un anno ed è stata la mia migliore stagione personale in termini di gol segnati e assist. È stato uno dei motivi per cui ho deciso di venire a Palermo. Motiva i giocatori nel modo giusto e noi calciatori dobbiamo dare tutto per lui.”

“Delle squadre per cui ho giocato, il Palermo è immediatamente dietro il Celtic in termini di grandezza – spiega Henderson -. Sono onorato di essere qui, in un club così importante. Faccio del mio meglio, qualsiasi cosa per riportare il Palermo in Serie A. Voglio farlo per la città e i tifosi. Spero che avremo un buon anno insieme”.


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