Carrozzieri: "La squadra non capisce cosa significa giocare a Palermo"

Carrozzieri: “La squadra non capisce la differenza tra Palermo e altre piazze”

L'ex difensore dei rosa: "Questo mi fa rabbia. Non puoi prendere tre gol dalla Ternana in casa"
L'INTERVISTA
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4 min di lettura

PALERMO – “Dopo aver preso tre gol con la Ternana, come fai a prenderne 4 a Brescia? Ma in campo andate giusto per oppure non avete proprio i cog***ni?”. Moris Carrozzieri, ex difensore del Palermo, sabato scorso commentava così, senza mezzi termini, la gara Brescia-Palermo, che già alla fine del primo tempo era sul risultato di 4-2 (poi diventato punteggio definitivo). Un commento duro, quasi uno sfogo dopo la prestazione dei rosanero sicuramente non positiva al “Rigamonti”.

L’ex centrale di difesa dei siciliani (al Palermo dal 2008 al 2011), che vanta più di cento presenze in Serie A e quasi cinquanta in Serie B, ha provato a dare una scossa alla compagine guidata da Eugenio Corini. E ai microfoni di LiveSicilia, Carrozzieri ha spiegato in maniera più dettagliata il senso di quelle parole pubblicate sul proprio profilo Facebook durante Brescia-Palermo.

Moris, vogliamo approfondire questo post che hai pubblicato sui social sabato scorso?

“L’ho scritto nel momento in cui ho visto il risultato. Perché se perdi 3-2 con la Ternana in casa e a Brescia, nel primo tempo, prendi quattro gol, significa che con la testa non sei sceso in campo. E in più non c’è quella rabbia, quella cattiveria di riscattarsi della brutta figura fatta in casa”.

Cosa pensi della squadra rosanero?

“La rosa del Palermo non è al livello del Parma, ma sicuramente può stare benissimo tra le prime quattro. Fino a quando non si perdevano queste partite stavamo lì. La rosa c’è quindi, poi sono i giocatori che vanno in campo. Corini in settimana vede chi sta meglio e mette in campo gli undici calciatori, però a volte capita che i giocatori la domenica ti danno di meno o di più. La cosa che non si può sbagliare, però, è l’approccio alla partita. Entri al Barbera e non puoi prendere tre gol con la Ternana, una squadra che sta lottando per salvarsi. Poi vai a Brescia e non puoi prenderti quattro gol nel primo tempo”.

L’allenatore può fare di più in questi casi o una reazione serve anche dalla squadra, dai singoli?

“L’allenatore giustamente è quello che decide chi va in campo, l’unico che vede durante la settimana chi è più in forma. Ma anche determinati giocatori giustamente hanno le loro responsabilità. Dipende da entrambi. Poi il mister può fare delle scelte sbagliate perché magari in settimana vedi un giocatore che sta bene e poi la domenica non rende come ti aspettavi. Una squadra come il Palermo, dopo aver perso 3-2 in casa con la Ternana, non può andare a Brescia nel primo tempo e prendere quattro gol. Diventa una questione di concentrazione e mentalità. Lì l’allenatore può far ben poco, a volte può sbagliare dei cambi. Ma in campo ci sono sempre i giocatori. Secondo me non entrano in campo con la giusta concentrazione nonostante a gennaio il Palermo abbia fatto grandi acquisti”.

L’unica nota positiva, ormai una costante, è quella dei tifosi rosanero. Sia in casa che in trasferta il sostegno non manca mai.

“Proprio per questo mi viene la rabbia. Per questi giocatori che non capiscono la differenza di giocare a Palermo o in altre piazze. A Palermo giochi in casa e fai, in Serie B, la media di 25.000 spettatori. Fuori casa riempi sempre i settori ospiti. Questo deve fare la differenza nella mentalità di un giocatore. Questo secondo me loro non riescono a capire, quanto i palermitani tengono alla squadra della città. Se non hai bene in mente questo diventa brutto, il palermitano ci tiene veramente”.

Pensi che il Palermo possa ancora puntare al secondo posto?

“Dieci partite sono trenta punti a disposizione e in un campionato può succedere di tutto. Poi è logico che con queste due sconfitte si è allontanato il secondo posto. Comunque mai perdere questo obiettivo, perché puntando a qualcosa con l’asticella alzata sicuramente raggiungi i play-off. Se però già pensi a quelli poi rischi che svaniscono. Quindi l’obiettivo deve rimanere il secondo posto. Bisognerà entrare in campo con il coltello fra i denti, poi si vedrà cosa succederà a fine campionato. La cosa fondamentale però resta il gruppo, se hai quello già parti con il 60% in più. Quando giocavo io il gruppo c’era e ci aiutavamo a vicenda, era un gruppo spettacolare e infatti i risultati poi sono arrivati”.

Cosa pensi della gestione del City Football Group?

“Con questo gruppo il Palermo ha una grandissima sicurezza. Sicuramente loro hanno mandato a Palermo delle persone di fiducia, ovviamente vogliono il bene del club rosanero. Magari possono vedere il Palermo come una seconda squadra, però non penso che stanno facendo male. A gennaio hanno fatto un grandissimo mercato e in generale penso che sia gente che punta su Palermo. Sanno la piazza che hanno preso. Se avessero avuto altri obiettivi non prendevano una piazza come Palermo. Hanno scelto i rosanero perché sanno quello fanno, questa piazza ha vissuto l’Europa, la finale di Coppa Italia e sono passati tanti campioni da qui. Sanno quindi la realtà che hanno preso”.


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