PALERMO – Monopattini abbandonati in strada in modo selvaggio. Spesso malridotti, scarichi o addirittura non funzionanti. Succede a Palermo, dove in alcuni casi, i mezzi a due ruote vengono utilizzati anche come reggi-nastri e segnaletica mobile. Da chi? Da chiunque abbia urgenza di impedire il parcheggio o il transito. Alle volte, anche dalla stessa polizia municipale. È successo, per esempio, per la maratona di Palermo di domenica 19 novembre.
Ma è un malcostume ormai abbastanza diffuso in tutte le zone, e da tempo, quando serve inibire il passaggio o il parcheggio per lo svolgimento di lavori o altre attività. Basta prendere due monopattini, posizionarli dove serve e legare tra loro un nastro. Et voilà: il gioco è fatto.
Caos sui monopattini
Sulla gestione dei monopattini a Palermo c’è molta confusione, va detto. Sono passati quasi tre mesi dalla selezione indetta da Palazzo delle Aquile che indicava le vincitrici Helbiz, Bird e Link. Quasi tre mesi dall’ultimatum che intimava alle sconfitte di lasciare la città entro dieci giorni. Ma Voi, Dott, Lime e Bit hanno ancora i loro monopattini in strada.
L’iter di assegnazione si è infatti arrestato a causa dei ricorsi presentati al Tar Sicilia dalle sconfitte. I giudici amministrativi hanno accolto le istanze cautelari e sospeso la procedura. La riorganizzazione del settore, proposito dell’assessore Carta, non potrà che attendere.
Le conseguenze
Le conseguenze dello stop sono da subito visibili. Monopattini sempre più usurati giacciono stesi ai bordi delle carreggiate e gli abbonamenti mensili agevolati – per adesso – sono solo un ricordo. Le società, non sapendo se dovranno lasciare o meno Palermo, hanno infatti ridotto sensibilmente le offerte per gli utilizzatori e scelto di non sostituire i mezzi danneggiati fino alla pronuncia del Tar.
Un inconveniente che sta creando disagi ai palermitani che avevano trovato, in questo mezzo di trasporto, una valida alternativa per sfuggire al traffico della città. Abbiamo provato, allora, a contattare l’amministrazione per chiedere chiarimenti sull’argomento, ma senza avere successo.