Palermo, resta in cella il prete dei video hard con ragazzini

Resta in carcere il prete che faceva sesso in chat con dei ragazzini

Respinta l'istanza di don Vincenzo Esposito

PALERMO – Don Vincenzo Esposito resta in carcere. Il Tribunale di Sorveglianza di Palermo respinte le istanze della difesa per la concessione della detenzione domiciliare e dell’affidamento in prova ai servizi sociali.

Nel primo caso lo vieta la legge, nel secondo è necessario un percorso di riabilitazione e valutazione scientifica della personalità della durata di un anno che il detenuto, rinchiuso nel carcere Ucciardone, non ha ancora iniziato.

Gli avvocati Giovanni Di Trapani e Renato Vazzana avevano anche ricevuto il benestare dal priore di un monastero disposto ad accogliere il sacerdote, nel frattempo sospeso. Nei mesi scorsi è diventata definitiva la condanna a cinque anni per induzione alla prostituzione minorile.

Dopo il verdetto della Cassazione Esposito, che si trovava ai domiciliari, fu condotto in carcere. Originario di Caltavuturo, in provincia di Palermo, e parroco a San Feliciano Magione in Umbria, Esposito fu intercettato dai carabinieri della compagnia di Termini Imerese mentre effettuava delle videochiamate hard con quattro ragazzini di 16 e 17 anni.

In cambio dava loro dei soldi, tramite ricariche telefoniche o Postpay. Piccole cifre comprese fra 10 e 30 euro, utilizzati per andare a mangiare la pizza con gli amici o recarsi dal barbiere.


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