Palermo, "Pronto?", cellulare in cella: mafia, retroscena di un delitto

“Pronto?”, il cellulare in cella: mafia, retroscena di un omicidio

Le conversazioni sul delitto del boss di Porta Nuova, Giuseppe Di Giacomo

Marzo 2021. Due persone hanno parlato al telefono con Onofrio Tony Lipari. Quest’ultimo aveva un cellulare in carcere. Si tratta dell’uomo arrestato nelle scorse settimane con l’accusa di avare assassinato il boss di Porta Nuova, Giuseppe Di Giacomo.

Lipari era detenuto per mafia. Il nuovo ordine di arresto lo ha raggiunto pochi giorni dopo avere finito di scontare la pena.

“ieri… erano le otto di sera… dice: ti devo dire una cosa… dice che nel telefono del carcere non te l’ho potuto dire mai perché ora stiamo parlando così normale ma ora io qua posso parlare… dice… ti dico una cosa, ti giuro ai miei figli dice… a te non ti hanno arrestato per una ‘spingula…”.

Era stata una conversazione a tre voci: “… ci cantava le canzoni… sei bellissimo… c’era il picciotto della cella dice talè che c’è là dice… ’. Un dei tre chiedeva se Lipari fosse “quello che ha ammazzato a Giuseppe”. E poi aggiungeva che l’arresto di Lipari aveva evitato una carneficina. La vendetta dei Di Giacomo era pronta. Sarebbe successa “la fine del mondo”. Volevano assassinare Lipari in occasione del suo matrimonio. Tutti sarebbero caduti per “terra come i birilli”.

L’intercettazione, finora inedita, fa parte dell’informativa da cui è scaturita l’ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto Onofrio Lipari. Il mensile S in edicola dedica un ampio servizio ai retroscena del delitto, avvenuto nel 2014.


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