Palermo, cemento ai Quattro Canti: cosa sorgerà - Live Sicilia

Palermo, cemento ai Quattro Canti: cosa sorgerà

Attesa per l'opera realizzata da Arcangelo Sassolino

PALERMO – Cosa sorgerà al centro dei Quattro Canti di Palermo? Questa è la domanda che tutti i cittadini e turisti si stanno facendo. L’interrogativo è d’obbligo perché al centro di Piazza Villena è stato costruito un basamento ottagonale in cemento bianco al momento vuoto.

Osservando con attenzione lo striscione posto sulla recinzione presenta il progetto promosso dalla Fondazione Giovanni Falcone e curato da Alessandro De Lisi. Lo spazio ospiterà “temporaneamente” un progetto d’arte contemporanea per il potenziamento sociale con un’opera realizzata da Arcangelo Sassolino.

Chi è Arcangelo Sassolino

Sassolino è un’artista vicentino, classe 1967, noto per l’utilizzo di materiali «pesanti» come acciaio e vetro: «Riesco a portarli al loro limite estremo». Trasferitosi da giovane nella Grande Mela per creare giochi per grandi e piccini, è in questi giorni in mostra alla Biennale di Venezia al Padiglione di Malta una sua grande installazione dal titolo «Diplomazija Astuta» una reinterpretazione della «Decollazione di san Giovanni Battista» di Caravaggio, che si trova nella concattedrale dell’arcidiocesi di Malta a La Valletta. L’opera è interamente in acciaio: in una stanza buia, l’unica luce è una colata dal soffitto – dove sono sospesi sette forni – del metallo in fusione, che sparisce nell’oscurità dell’acqua di altrettante vasche.

Guardando le immagini dell’installazione e delle sue opere precedenti, anche se non sono trapelate note né immagini sull’installazione a Palermo siamo certi che non sarà di piccole dimensioni né tantomeno leggera.

Inaugurazione

L’opera sarà intitolata Elisa. Il progetto è sostenuto anche dalla Fondazione Federico II e sarà presentata al pubblico venerdì 20 maggio in mattinata ai Quattro Canti di Palermo.

Arte contro la Mafia, altre tappe a Palermo

La Fondazione Falcone con il suo curatore Alessandro De Lisi non è nuova ai progetti di arte contemporanea, infatti negli ultimi anni la Fondazione ha preso a riempire Palermo di giganteschi murales d’artista all’insegna del design sociale: uno dedicato a Falcone uno a Borsellino, uno a Puglisi, “La porta dei Giganti”, realizzata dall’artista palermitano Andrea Buglisi dipinti sulla parete di un edificio che fa angolo in via Duca della Verdura. “Don Pino Puglisi” è ritratto nella sua Brancaccio, in piazza Anita Garibaldi da Igor Scalisi Palminteri. Porta la firma di De Lisi e della Fondazione Giovanni Falcone anche l’operazione tra scultura, installazione e performance con i cani del Branco di Velasco Vitali oggi esposti all’atrio di Giurisprudenza, installazione che ha fatto già tappa in Aula Bunker, alla Questura di Palermo e a Palazzo Reale.


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