Una telefonata e le svuotano il conto: Poste dovrà risarcire - Live Sicilia

Una telefonata e le svuotano il conto: Poste dovrà risarcire

Una cliente è stata raggirata. Le sono stati portati via i soldi

PALERMO – Dopo alcuni sms e una lunga telefonata con un sedicente operatore le hanno svuotato il conto corrente postale, portandole via 2700 euro, con ben 27 operazioni da 100 euro, ma adesso sarà risarcita.

La vittima è una donna palermitana che lo scorso dicembre ha ricevuto un sms dove le veniva segnalato che il conto stava per essere sospeso per mancate procedure di sicurezza. L’sms la invitava anche a cliccare sul link presente, in modo tale da evitare il blocco; subito dopo inseriva i dati della carta, comprese le credenziali di accesso al sito e il credito residuo. Dopo l’inserimento dei dati anche un contatto telefonico con un sedicente operatore che le riferiva che le credenziali inserite non erano corrette; pertanto le inviava una nuova password di accesso tramite sms e diversi codici.

La correntista, assistita dall’avvocato Salvatore Cutino, ha denunciato il furto alle forze dell’ordine e chiesto il rimborso delle somme a Poste Italiane che l’ha, però, negato non ritenendosi responsabile. Così ha fatto ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, sezione di Palermo, che ha intimato Poste di pagare perché ritenuta responsabile di non aver bloccato il conto visti i movimenti che potevano risultate sospetti (i pagamenti si sono verificati tra le 12:36 e le 13:10).

L’avvocato Cutino: “L’Arbitro Bancario ha ritenuto ci fosse il rischio di frode”

“La mia cliente, accortasi di essere rimasta vittima di una truffa, provvedeva a disconoscere presso Poste Italiane spa le predette operazioni di pagamento – ha dichiarato l’avvocato Cutino -, invitando le stesse, invano, a non dare corso alla relativa contabilizzazione, e chiedendo la restituzione delle somme. È in tale contesto che l’Arbitro Bancario Finanziario, Collegio di Palermo, ha ritenuto sussistente la responsabilità di Poste Italiane spa rilevando che, per la tipologia, l’orario e il numero delle operazioni contestate, si configura un rischio di frode che un efficiente sistema di monitoraggio avrebbe potuto intercettare e valutare al fine di un tempestivo blocco dell’operatività e ciò sul presupposto che quasi tutte le operazioni di pagamento erano state eseguite a distanza di un secondo l’una dall’altra”.

Avvocato Salvatore Cutino
Avvocato Salvatore Cutino

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