PALERMO – Il fatto non sussiste. In appello l’accusa cade nel merito. I giudici riformano la sentenza di primo grado: niente prescrizione, ma assoluzione piena.
Gli assolti dal reato di abuso d’ufficio sono Giovanni Arnone, ex funzionario dell’Azienda regionale foreste; Vincenzo Sansone, dirigente del dipartimento Territorio; Pietro Tolomeo, ex dirigente generale; Antonio Maniscalco, ex dirigente del servizio personale del Territorio-Funzione pubblica,
Tutto nasceva dalla denuncia dell’ex dirigente del Dipartimento ambiente Gioacchino Genchi, la cui carriera, secondo l’accusa, che non ha retto, sarebbe stata stoppata dal comportamento degli imputati. Genchi, che subì un demansionamento, era costituito parte civile.
Nell’aprile del 2008 la commissione incaricata di valutarlo gli diede un punteggio molto inferiore a quello richiesto per incassare l’indennità di risultato. Genchi ha sempre sostenuto che si trattò di una reazione alle sue dure prese su argomenti delicati come i termovalorizzatori e che la commissione non l’aveva convocato per un contraddittorio.
A Genchi fu riconosciuto un punteggio di 58,01, lontano dai 70 necessari per ottenere l’indennità di circa 9 mila euro fissata al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’amministrazione.
Gli imputati hanno sempre sostenuto di avere rispettato le regole. La loro valutazione fu corretta. I legali della difesa, gli avvocati Francesca Romana De Vita, Roberto Mangano, Bartolomeo Parrino, Ottaviano Pavone ed Enrico Sanseverino, avevano chiesto l’assoluzione piena e non la prescrizione. La Corte di appello, presieduta da Fabio Marino, ha dato loro ragione.