PALERMO – “Si muoveva per Porta Nuova. La mandavano per le feste a portare le ceste alle mogli dei detenuti. Era immischiata in alcune estorsioni, ma mi avevano detto in provincia”, ha raccontato il collaboratore di giustizia Alessio Puccio.
Nel sottobosco di Cosa Nostra spunta Cinzia, una donna del mistero. Secondo Puccio, graviterebbe da anni negli ambienti criminali e vanta conoscenze importanti. Ad esempio quella di Alessandro D’Ambrogio, che prima di finire in carcere è stato capo mandamento di Porta Nuova, e di Francesco Zappulla arrestato nell’ultimo blitz dei carabinieri.
Un pomeriggio dell’anno scorso Zappulla ricevette una chiamata. Cinzia gli confidava di avere “ammazzato” a botte la moglie di un uomo. “Due pugni sul petto” dati con tanta forza che le si erano rotte le unghie della mano. Era accaduto davanti a un bar in corso dei Mille. Il marito della donna picchiata, pur essendo altro “due metri e ottanta” tremava ed era “bianco” dalla paura.
Prima di andare via Cinzia lo aveva avvertito: “Ora ti faccio richiamare pure subito a te… alla Vucciria… perché tanto tu sei della Vucciria…”. A Zappulla la donna fece una richiesta esplicita: “.. a lei gliel’ho ammazzata… ora tu mi devi ammazzare suo figlio a legnate… basta”.
Perché tanta violenza? Non è l’unico pestaggio ricostruito dagli investigatori. Un’altra donna chiese l’intervento di Zappulla. Addirittura rimproverava: “Non ti sei fidato a mettergli la m… in bocca a questi quattro scafazzati”. A Porta Nuova le questioni si risolvono con le maniere forti.