PALERMO – C’era una lista di fidati clienti da servire a domicilio. Alcuni anche molto noti negli ambienti della vita notturna palermitana. La cocaina era molto richiesta dai professionisti della borghesia cittadina. Un gruppo di pusher è finito in carcere nell’ennesimo blitz dei carabinieri.
Sono sei le persone arrestate. Quattro vanno in carcere e due agli arresti domiciliari.
Si tratta di palermitani e di residenti a San Mauro Castelverde, paese della provincia dove nel giugno scorso era stata colpita la famiglia mafiosa con l’operazione “Alastra”, di cui gli arresti di oggi rappresentano il seguito. GUARDA IL VIDEO DELLE INTERCETTAZIONI
Allora venne ricostruito il ritorno al potere dello storico capo mandamento di San Mauro Castelverde, Domenico “Mico” Farinella, e del figlio Giuseppe. (GUARDA LE FOTO DEI BOSS BRACCATI)
Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia emerse che nonostante fosse detenuto nel carcere di Voghera in regime di alta sicurezza Mico Farinella sarebbe riuscito ad impartire gli ordini al figlio attraverso i pizzini.
Il giudice per le indagini preliminari ha accolto la nuova richiesta di misura cautelare avanzata dai pm coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
I militari del Nucleo Investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Palermo e delle compagnie di Cefalù e Petralia Sottana hanno ricostruito anche una rapina e una’estorsione, aggravata dal metodo e dalle modalità mafiose.
A subire il colpo fu un rappresentante di farmaci veterinari, mentre vittima dell’estorsione fu un cliente insolvente della droga. Uno dei tanti clienti per un giro di migliaia di euro a settimana. La polvere bianca è parecchio richiesta in città.
Il gruppo annotano i carabinieri era “caratterizzato dalla spiccata pervasività ‘commerciale’, con un’attenzione maniacale alla ‘fidelizzazione’ del cliente-assuntore, effettuando anche servizi di consegna ‘a domicilio’ dello stupefacente, in modo avere una lista particolarmente estesa di acquirenti fidati”.
I nomi degli arrestati
In carcere finiscono Giuseppe, Giovanni e Mauro Scialabba, di 37, 62 e 35 anni, Francesco Paolo La Rocca, 31 anni. Arresti domiciliari per Paolo Giacalone, 24 anni, e Alessio Lo Giudice, 21 anni.