Palermo e la munnizza: la chiamano emergenza ma è la 'solita' schifezza

Palermo e la munnizza: la chiamano emergenza ma è la ‘solita’ schifezza

Dopo i Rotoli un'altra sfida per l'amministrazione
LO STATO DI CRISI
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Sembra ieri che andavamo ai Rotoli e ai nostri occhi si presentava uno scenario di somma sconcezza. Le bare accatastate. I morti, a cui veniva negata la dignità del dolore, gettati in un angolo, alla rinfusa. Quell’inarrivabile orrore è stato superato. In una intervista con LiveSicilia.it il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha rivendicato il risultato con pudore: troppo fresca era la ferita.  “La gestione commissariale ci ha consentito di accelerare – ha detto – ma c’era, di base, una squadra con le idee chiare e che ha lavorato bene”. Adesso, l”emergenza’ si è spostata su un terreno incomparabilmente meno sacrilego e atroce, ma non meno soffocante. Palermo affoga nella sua munnizza. Il futuro immediato è cupo. Il problema si trascina da anni. Tanto che scriviamo ‘emergenza’ tra virgolette, non essendoci nulla di straordinario o di inaspettato.

Rap, tra mediazione e conflitti

Gli ultimi fatti – con la nota del Comune al termine dell’ennesimo tavolo tecnico di cui abbiamo dato conto – dicono che le sorti della Rap, la partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti, sono sospese tra la mediazione e i conflitti. L’amministrazione annuncia alcune assunzioni, ma compie due mosse decise: spiega che farà maggiormente ricorso ai privati e che “ha chiesto all’azienda di procedere alle visite mediche collegiali per il personale fin qui dichiarato inidoneo allo svolgimento delle proprie mansioni”. Il secondo proclama non è sicuramente un segno di fiducia, il primo traccia una strada – quella della privatizzazione – che più volte è balenata nelle parole di Lagalla. E che potrebbe cominciare, in ipotesi, dal servizio dello spazzamento.

Alongi parla, Lagalla è ‘arrabbiato’

Dettaglio non marginale. A parlare, nella nota comunale, è l’assessore Pietro Alongi, non il sindaco. Quando il primo cittadino – che viene descritto come ‘molto arrabbiato’ – interverrà di nuovo, è probabile che lo faccia con toni e provvedimenti senza replica. E (ancora) non è certo un ramoscello di pace il seguente passaggio dedicato ai sindacati: “Si sottolinea che il lieve e ritardato pagamento di impegni economici pregressi non può giustificare l’estemporanea disdetta di accordi sindacali volontariamente sottoscritti, arrecando danno alla città”. Come dire: se ci sarà un inasprimento del disservizio, sappiamo già a chi dare la colpa…

Palermo e i rifiuti che verranno

Palermo, dopo il weekend, con l’Epifania in mezzo, vedrà la riapertura delle scuole. Il quasi inesorabile accumulo di ‘munnizza’ non dipinge uno scenario ottimistico. Le zone intorno agli istituti saranno presidiate in forze e si potrebbe attingere al personale dei centri comunali di raccolta per sanare le crepe più vistose: ecco alcune idee prospettate al tavolo di crisi, voluto fortissimamente dal presidente Todaro. Ma il tempo dell’emergenza è finito: servono soluzioni. L’incomparabile sconcezza dei Rotoli è stata eliminata. Ora bisogna cancellare la ‘solita’ schifezza dei cassonetti stracolmi.


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