PALERMO – Saranno ricontati i voti di sette sezioni elettorali di Palermo. Lo ha deciso il Tar accogliendo uno dei punti del ricorso presentato dall’avvocato Nadia Spallitta che assiste Massimo Castiglia.
Castiglia, presidente uscente della prima circoscrizione (centro storico), candidato del centrosinistra, è arrivato secondo (il più votato è stato Giovanni Bronte, centrodestra), ma contesta il conteggio delle preferenze. Non gli sarebbero stati assegnati più di 150 voti, grazie ai quali avrebbe ottenuto la riconferma alla carica di presidente. In particolare quelli ottenuti con il voto disgiunto e con la sola indicazione del nome del presidente senza la lista.
Il Tribunale amministrativo presieduto da Salvatore Veneziano (giudice estensore Francesco Mulieri) ha ordinato di verificare le schede nelle sezioni 5, 57, 67, 72, 76, 85, 114. Nello stesso ricorso l’avvocato Spallitta aveva sollevato la questione del soprannome usati da quattro candidati che rimandava ad un consigliere eletto. I giudici hanno spiegato che è previsto l’utilizzo dei soprannomi. L’importante è che sia indicato con precisione il nome “vero” del candidato. Cosa avvenuta. Sulla stessa vicenda è stato è presentato un esposto penale alla Procura della Repubblica di Palermo.
Sempre oggi il Tar ha ordinato il riconteggio anche dei voti del candidato al Consiglio comunale Luisa La Colla, che ha fatto ricorso contro Antonino Abbate.