Ras del voto a Palermo: "Nelle borgate non abbiamo problemi"

Palermo, ras del voto: “Nelle borgate non abbiamo problemi”

Così il mafioso di Carini parlava delle elezioni comunali di giugno

PALERMO – Guardavano alle imminenti elezioni regionali, ma parlavano anche delle Comunali del 12 giugno scorso. Dai dialoghi confidenziali fra Giuseppe Lo Duca, mafioso di Carini, e Maria Piera Loiacono, emergono nuove piste investigative sul possibile condizionamento del voto a Palermo.

È stata una tornata amministrativa segnata dagli arresti. Le indagini della squadra mobile e del Ros nei quartieri Uditore e Brancaccio avevano portato all’arresto del candidato di Forza Italia Pietro Polizzi e del boss Agostino Sansone, del candidato di Fratelli d’Italia Francesco Lombardo e del mafioso Vincenzo Vella.

Loiacono chiedeva a Lo Duca l’identità dei capimafia palermitani in grado di condizionare il voto in occasione delle amministrative del capoluogo. Ne parlavano pochi giorni fa: “… e chi mi ci porta a me come sindaco… io non è che conosco a nessuno… quei quattro che conoscono nei quartieri… la cosa è critica”, diceva la donna, impegnata in politica, che ha fatto da intermediaria fra Lo Duca e il candidato alle Regionali per gli autonomisti, Salvatore Ferrigno.

“Ma già quando prendi tre quattro quartieri”. rispondeva Lo Duca. Loiacono insisteva: “Ma chi comanda in questi quartieri?”. Il mafioso di Carini tagliava corto: “Ma che ti interessa a te?… per quanto riguarda le borgate problemi non ne abbiamo… c’è Passo di Rigano, ce ne sono, ce ne sono”.

C’erano, dunque, delle persone capaci di condizionare il voto. Gli investigatori stanno cercando di svelare l’identità dei collettori di voti.


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