Palermo, i Sepolcri del giovedì Santo - Live Sicilia

Palermo, i Sepolcri del giovedì Santo

Le chiese rimarranno aperte per permettere ai fedeli la visita. La consuetudine vuole che si visitino in numero dispari

PALERMO – La notte del giovedì Santo nel giorno dedicato all’adorazione dell’Eucarestia per tutto il giorno e fino a tarda sera, tutte le chiese a Palermo rimangono aperte per permettere ai fedeli la visita dei “Sepolcri” o “Altari della Reposizione”. La consuetudine vuole che si visitino le chiese in numero dispari, generalmente tra 5 e 7, da qui il detto della “visita alle sette chiese”.

Gli altari più amati

Il giovedì santo è occasione per visitare molte chiese, a Palermo gli altari più amati si trovano nella chiesa del Gesù meglio nota come Casa Professa, nella Chiesa di San Domenico, nella Chiesa dell’Immacolata Concezione al Capo. Molto interessanti sono anche le decorazioni delle Chiese San Giovanni alla Guilla, San Matteo, San Francesco d’Assisi, San Giuseppe dei Teatini, San Giuseppe dei Falegnami e San Francesco di Paola.

Gli altari delle chiese vengono addobbati con fiori, candele e i “lavureddi”, ovvero cereali fatti germogliare in casa, ornati con nastri colorati e portati in dono dai fedeli in chiesa.

Cosa significa “Sepolcro”

Il termine “Sepolcro” viene ancora oggi utilizzato nel linguaggio popolare di alcune regioni del Sud Italia per indicare quello che, più propriamente, andrebbe definito “altare” o “cappella della reposizione”.
Il sepolcro o altare è lo spazio della chiesa allestito al termina della “Missa in Cena Domini” del Giovedì Santo, destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate e a conservarle sino al pomeriggio del Venerdì Santo quando, al termine della liturgia penitenziale, verranno distribuite ai fedeli per la comunione.

Germogli e doni

L’usanza prevede che le famiglie, a metà Quaresima, seminino del frumento (e legumi vari) all’interno di piccoli vasi, facendolo germogliare e crescere in un luogo buio cosicché germogli di colore giallo e non verde. Tutti i vasi vengono portati in chiesa e posti ai piedi dell’altare (cosiddetta «cappella della reposizione») in prossimità del luogo in cui è custodita, nel tabernacolo, l’ostia consacrata. I fedeli, dal primo pomeriggio e fino a sera, si recano in visita per esprimere una preghiera, fare un voto o semplicemente ammirare i Sepolcri. È usanza portare anche ceste di pane fatto in casa intrecciato, raffigurante agnelli, colombe, oppure uova.

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