Palermo, il Comune raddoppia il canone per l’uso del Renzo Barbera - Live Sicilia

Palermo, il Comune raddoppia il canone per l’uso del Renzo Barbera

Finita l’emergenza Covid, si torna alle cifre del 2020
SALA DELLE LAPIDI
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PALERMO – Raddoppiare il canone per l’uso dello stadio Renzo Barbera e riportarlo al 2020, cioè a prima dell’emergenza Covid. In una città distratta dall’approvazione del bilancio e dalle emergenze, è quasi passato sotto traccia un ordine del giorno presentato da Oso e approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Palermo che riguarda l’ex Favorita, di proprietà comunale e concesso al club rosanero.

L’ordine del giorno, a cui Sala delle Lapidi ha dato il via libera, prevede di fissare dal prossimo anno il canone alla cifra di 341.150 euro l’anno, così come stabilito da un’apposita commissione tecnica già tre anni fa; il 23 novembre del 2020, nel pieno della pandemia, l’amministrazione comunale aveva deciso di dimezzare la somma, portandola a 172.355 euro, tenuto conto delle restrizioni per l’accesso agli impianti sportivi. Esigenze nel frattempo venute meno, per non parlare del fatto che la società ormai è in serie B.

Spesso gli ordini del giorno rimangono sono pie intenzioni, ma questa volta la Ragioneria generale ha inviato una nota al Patrimonio, e per conoscenza al sindaco e ai consiglieri, per passare dalle parole ai fatti: “In considerazione della cessazione dello stato di emergenza – scrive Bohuslav Basile – e del successo della stagione calcistica della squadra palermitana, si invita la funzione dirigenziale ad assumere ogni iniziativa volta a eseguire le indicazioni dell’assemblea collegiale cittadina”.

“Riportare il canone annuo a quanto valutato dalla commissione tecnica e sancito nella convenzione – dice Ugo Forello di Oso, uno dei firmatari dell’ordine del giorno – è un dovere civico, posto che l’emergenza Covid che ne aveva giustificato il dimezzamento è acqua passata, nel rispetto dello stadio comunale e di tutti i cittadini palermitani offesi dal degrado che lo caratterizza e che penalizza la città, sia nell’immagine che nei fatti, tagliandoci fuori dagli eventi internazionali, di cui abbiamo voglia e bisogno. Adesso é necessaria una programmazione, che parta dalla individuazione delle priorità e permetta di razionalizzare gli interventi e restituire una struttura adeguata e dignitosa, nel più breve tempo possibile”.


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