Palermo, il conto alla rovescia Rap tra i cassonetti stracolmi

Palermo, il conto alla rovescia Rap tra i cassonetti stracolmi e la puzza

I rifiuti in città, mentre è corsa contro il tempo

PALERMO Il conto alla rovescia per la la Rap, la partecipata che si occupa della raccolta dei rifiiuti, è cominciato. Anzi, è più di uno. Il primo conto alla rovescia riguarda la vivibilità in città. I cumuli di ‘munnizza’ hanno raggiunto livelli insopportabili, se mai esista un livello sopportabile. La scommessa è quella di alleggerire il carico entro l’Epifania. Abbiamo visto diversi mezzi Rap in azione. Ma il pregresso da recuperare è davvero imponente, come dimostra questa foto scattata in zona Forum.

Il secondo conto alla rovescia

C’è poi il secondo conto alla rovescia che è cruciale per l’azienda, perché coinvolge il suo futuro. E ha preso il via dalle parole secche e reiterate del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “La Rap non ha ancora dimostrato di essere in grado di migliorare i suoi standard. Se ciò non accadrà, dovremo rivedere le forme e le modalità dei rapporti con l’amministrazione”. Così Lagalla a LiveSicilia.it. Poi, un’altra bordata: “Non possiamo legarci mani e piedi a un’azienda che, se entro l’estate non presenterà un piano industriale degno di questo nome, ci costringerà a prendere in considerazione altre ipotesi di lavoro”. Osservazioni che segnano un punto di non ritorno, mentre i sindacati minacciano l’agitazione.

Todaro: “Resto, ma….”

Nel pieno della congiuntura sfavorevole c’è Giuseppe Todaro, il presidente della partecipata. l’uomo chiamato a sbrogliare una intricata matassa. In una intervista a LiveSicilia.it, ha dichiarato: “Ho la fiducia del sindaco, ripeto, che ci stimola con interventi e sottolineature. Se intervenisse un’assenza di fiducia, se non arrivassero le risorse chieste, allora ne prenderò atto e agirò di conseguenza. Io sono qui per rendere un servizio alla comunità, ma devo avere gli strumenti necessari”. Non c’è, dunque, soltanto un conto alla rovescia. Le partite che si giocano sono intrecciate, ma i cassonetti ancora stracolmi e maleodoranti, nonostante la buona volontà, non autorizzano facili speranze.


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