Palermo, il reparto delle guarigioni: "Stop all'aereo"

Palermo, il reparto delle guarigioni: “Stop all’aereo”

Intervista alla dottoressa Caterina Patti, primario di Oncoematologia.

“Mi sembra importante dare questo messaggio: i palermitani e i siciliani possono curarsi qui, con ottimi risultati. Facciamo il nostro lavoro con impegno e qualità. Non serve più prendere l’aereo e intraprendere i viaggi della speranza”.

La dottoressa Caterina Patti è il primario dell’Oncoematologia dell’azienda ospedaliera ‘Villa Sofia-Cervello’ di Palermo, un reparto d’eccellenza, con prospettive importanti e una solida tradizione alle spalle. Non a caso, proprio a Palermo, sabato prossimo, si terrà un workshop che vedrà la presenza di alcuni tra i massimi esperti mondiali di linfomi e mielomi. “L’UOC di Oncoematologia – si legge in una nota – è centro di riferimento regionale per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle leucemie e dei linfomi”.

Dottoressa Patti, ci saranno delle novità in reparto?
“Sì, stiamo ristrutturando per ottenere stanze singole con una maggiore protezione per ridurre il rischio di infezioni, in modo da garantire la  massima sicurezza ai pazienti. Siamo molto attivi con le sperimentazioni cliniche in quasi tutte le patologie oncoematologiche . Abbiamo a disposizione farmaci innovativi che consentono un importantissimo cambio di prospettive di cura”.

In cosa consiste il cambio di paradigma?
“Si tratta di terapie sempre più mirate che intervengono su bersagli presenti nella cellula neoplastica e altri che intervengono per stimolare il sistema immunitario e che consentono di ottenere ottimi risultati in termini di efficacia. Sono inoltre terapie meno aggressive della chemioterapia, perché non agiscono su tutte le cellule, ma solo contro le cellule tumorali che hanno quel particolare bersaglio”. 

Quali sono questi risultati?
“Innanzitutto la guarigione, è il nostro obiettivo principale, ma certamente anche una riduzione della tossicità acuta e tardiva. Dobbiamo sempre più tenere in considerazione la qualità di vita dei nostri pazienti. I linfomi di Hodgkin hanno una percentuale di guarigione che supera anche l’80%, i linfomi non Hodgkin tra il 50 e il 70 %, e la leucemia acuta, oggi, viene debellata circa nel 60% dei pazienti. La chemioterapia, che in alcune leucemie croniche abbiamo già abbandonato, ovviamente, continua ad essere utilizzata quando necessaria, eventualmente in combinazione con farmaci biologici e con anticorpi monoclonali. Ma speriamo di eliminarla del tutto in un tempo non troppo lontano”.

Una svolta?
“Sì, i trattamenti più specifici e più importanti sono già utilizzati da tempo presso l’Oncoematologia dell’Ospedale Cervello e sono disponibili per tutti i siciliani. Infine in questo panorama terapeutico non è possibile non menzionare le CART, cellule del paziente educate per attaccare le cellule di linfoma, leucemia e mieloma. Sono un grande passo avanti per i pazienti, che possono essere trattati anche con questi farmaci innovativi presso l’onco-ematologia dell’ospedale ‘Cervello’. C’è poi un altro aspetto fondamentale”.

Quale?
“L’umanità che è imprescindibile per stare accanto a chi soffre e affronta la sua difficile battaglia quotidiana. Senza, non si va più da nessuna parte”.

La sofferenza, talvolta, si unisce al disagio di dovere affrontare un viaggio.
“Adesso non è più necessario prendere l’aereo. Ed è un problema in meno per coloro che sono dentro un cammino di guarigione e di speranza”. (rp)


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