Palermo, sei imprenditori cinesi patteggiano la condanna

Palermo, sei imprenditori cinesi patteggiano la condanna

Reati finanziari dietro l'apertura di una serie di centri commerciali

PALERMO – Dietro l’ascesa economica di un gruppo di cinesi ci sarebbero una sfilza di reati. Il naufragio dell’impero sotto l’insegna Z&H si conclude con il patteggiamento.

Il giudice di Termini Imerese Valeria Gioeli ha condannato Ruting Yu, Jessica Yu, Hu Shao Jing, Hu Lin Lian e Huang Xiaoyan a 2 anni e Zang Renjun a 2 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e auto-riciclaggio.

Le indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria erano partite dal fallimento del centro commerciale di Bagheria.

Contestualmente è stata disposta anche la confisca delle srl Sunny, New Star, Y&H, H&Y e Y&H2.

I sei imputati avrebbero dato vita ad “una galassia societaria facente capo ai proprietari dell’impresa fallita che, “attraverso sistematiche e pianificate distrazioni patrimoniali”, avevano di fatto sostituito l’impresa in decozione, facendola fallire, con nuove società. Uno stratagemma per stoppare i pagamenti dovuti e schermare i beni. Grazie a questo schema sarebbero riusciti a sottrarsi al pagamento dei debiti nei confronti di fornitori, Erario e dipendenti lasciando un buco di circa 1,4 milioni di euro.


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