"Mondello, il centro, lo Zen: vi dico come cambia Palermo"

“Mondello, il centro, lo Zen: vi dico come cambia Palermo”

Parla Roberto Lagalla: "Che voto mi darei? Un ventisette...".
INTERVISTA AL SINDACO LAGALLA
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(Roberto Puglisi) “Ancora siamo molto lontani dalla Palermo che sogno e che vorrei. La città non meriterà mai abbastanza in termini di impegno, ma i risultati raggiunti non mi confortano del tutto. Si deve fare di più”.

Che volpe della comunicazione il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla: anticipa la possibile domanda pungente, battendosi cautamente il petto. Si può certo dire che Palermo sia distante dagli standard normali, chi potrebbe disconoscerlo? Eppure, qualcosa sembra muoversi. Se non altro – parrebbe – nell’individuazione di un concetto basilare: stiamo parlando di una città, non di una astrazione, né di una narrazione. Le città sono affari complessi. Hanno strade, persone che le abitano, consuetudini da organizzare, altrimenti si trasformano in conflitti. Non hanno, dunque, bisogno del pifferaio magico, hanno bisogno di un sindaco. Qualcosa a metà tra un visionario e un ragioniere.

Siamo lontani, sindaco? Se lo dice lei…
“Attenzione, molte cose si stanno facendo. Registro il sostegno quotidiano dei palermitani e ne sono orgoglioso. Però, la strada da percorrere è tantissima”.

Verso dove?
“Dobbiamo raggiungere e ripensare le periferie, per renderle parte integrante di una Palermo che sia innovativa e attrattiva”.

Questa l’abbiamo già sentita, non da lei: la periferia è il centro, il centro è la periferia. Una suggestione del genere, più o meno…
“Ma io parlo di azioni vere che saranno verificabili. Io mi impegno, non solo in periferia, sull’igiene urbana, sulla mobilità integrata, sulla profondità di una prospettiva che guardi seriamente al mare”.

Quali sono, secondo lei, le periferie più periferiche?
“Penso allo Sperone, penso a Brancaccio, alla rivalutazione della costa Sud e penso allo Zen. Mi sembrano questi i luoghi che abbiano più necessità di un intervento immediato”.

Questo per i vivi. E per i morti?
“Grazie ai poteri commissariali abbiamo dimezzato, a oggi, le bare insepolte dei Rotoli. Ecco, quella del cimitero è una delle situazioni che sta evolvendo rapidamente verso il meglio. Credo che, entro il primo semestre dell’anno prossimo, l’emergenza sarà superata”.

Torniamo ai vivi, torniamo alle borgate. Abbiamo titolato: certezze palermitane, piove e Mondello si allaga.
“Mondello è certamente un capitolo a parte. Non soltanto perché diventa strategica d’estate, ma per garantire la vivibilità ai residenti”.

E se il tombino scoppia? E i marciapiedi dissestati? E le buche che spuntano ovunque?
“Siamo in campo. Stiamo riqualificando i servizi di illuminazione, senza grosse criticità, con un impatto sopportabile. L’assessore Maurizio Carta lavora alacremente per qualificare al meglio l’area pedonale, offrendo, insieme, intrattenimento e bellezza del paesaggio. In più, dobbiamo regolare gli ambulanti e favorire tanti investimenti in cantiere”.

La mobilità di Mondello? Il tema si pone e si porrà di più fra qualche mese.
“Ci sarà il tram, ovviamente non da questa estate, e verranno valorizzate le aree di parcheggio. Con l’autunno riqualificheremo la piazza”.

E il tombino scoppiato, insistiamo?
“Siamo in contatto con l’autorità nazionale per la depurazione, nell’ottica di interventi calibrati e affronteremo il discorso sul collettore. Anche la fognatura che spurga, quando piove, sarà un brutto ricordo”.

Passiamo al centro, per una volta luogo fisico e non politico?
“Abbiamo stoppato, per il momento, l’invasività del tram in un contesto di equilibrio. Dobbiamo ridare linfa e investimenti alla via Roma, con grandi firme e attività imprenditoriali di livello. Si tratta di disciplinare, anche qui, la Ztl con più criterio. Ci stiamo lavorando. Non ho problemi a riconoscere che dai Quattro Canti Palermo offre una immagine compromessa. Pure qui l’assessore Carta sta studiando soluzioni diverse, nel segno della ricchezza e dell’uniformità. Cito, in aggiunta, la rimessa a nuovo delle ville storiche e le potature, per farle risplendere”.

Tra centro e periferie prosperano le piazze di spaccio.
“La mafia continua a fare vittime con la droga e muoiono i nostri figli. C’è un lavoro coordinato dalla prefettura, con l’estrema attenzione delle forze dell’ordine. I nostri vigili urbani non si risparmiano, soprattutto nelle zone della movida”.

Soldi, cantava Renato Zero. Dove li prendiamo?
“Siamo messi discretamente. Abbiamo ristorato la situazione di cassa. Ci saranno altri fondi da Roma. Dopo il 30 giugno potremmo rientrare nella normalità amministrativa”.

Lei è professore. Che voto darebbe a se stesso, da sindaco?
“Io ogni giorno…”.

Che voto?
“Un ventisette di buona volontà”.


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