Palermo e la movida che divide: “Ma il vero problema ora è la criminalità”

Palermo e la movida che divide: “Ma il vero problema ora è la criminalità”

Commenti

    A me pare che a molti tra quelli che mettono bocca su tali questioni sfugga il cuore del problema. Che non è certamente la movida (ridicolo pensarlo), e di cui le varie istanze di micro-criminalità di cui si parla spesso non sono che manifestazioni esteriori. Il problema di fondo è quello che viene talora definito, in maniera politicamente corretta ma non molto accurata, “disagio sociale”: più correttamente, trattasi dell’assoluto degrado socio/economico, culturale ed umano che attanaglia le c.d. aree popolari palermitane. Inutile girarci attorno. Cerchiamo di essere molto concreti e pragmatici. Chi è che scatena risse nei luoghi nella movida? Chi fa i furti, con o senza spaccata? Chi è che tira pietre ai mezzi pubblici, manda in ospedale la gente investendola con la bici elettrica, picchia i ragazzi omosessuali , devasta gli ospedali etc etc. etc.? La teppaglia figlia del suddetto degrado. Le zone da cui provengono i responsabili di questi fatti sono sempre le stesse…devo elencarle? Spesso sono soggetti giovani o giovanissimi, perché, in determinate aree, a 11/12 anni sei già culturalmente irrecuperabile, un soggetto pericoloso intriso di cultura della sopraffazione e della intimidazione, perché è così che sei stati addomesticato dai tuoi degni genitori fin da bambino, ed è solo in questi modi che sai esprimerti. E’ bruttissimo da dire, ma è così. Questo degrado è figlio di decenni di incuria ed abbandono, e non si risolve certo con regolamenti anti-movida (viene da ridere solo a pensarlo), sanzioni o inasprimento dei controlli. Sta roba serve ad infondere un falso senso di sicurezza nella gente per bene, tutto qua. Il problema, purtroppo, NON è risolvibile nel breve/medio periodo. E per risolverlo nel LUNGO periodo, bisognerebbe investire in interventi e programmi di un certo tipo, ma probabilmente non ci sono le risorse per farlo e, cmq, risultati apprezzabili si comincerebbero a vedere tra due generazioni. Allo stato, comunque, parliamo di fantasie, nel senso che di simili progetti non v’è manco l’idea in sede istituzionale.
    Quindi, nell’immediato, tutto ciò che può farsi è tamponare il problema (controlli, le sanzioni e robe del genere), per limitare, nei limiti del possibile, la pericolosità sociale della suddetta teppaglia. Ma bisogna essere consapevoli che la coperta è cortissima.

    Zone della Palermo vecchia…prese d’assalto da malavitosi sempre più sfacciati.

    Non si calmeranno mai è andato di fatto.semprw peggio.

    tre punti fondamentali
    1) disagio sociale
    2) certezza della pena
    3) aumentare i controlli
    i gestori dei locali non possono gestire il problema

    @Emanuele analisi perfetta.
    Però.. veramente credi che il problema sia solo nelle zone degradate di periferia?
    Tutta Palermo, come dici tu, è infestata (da generazioni e lo sarà ancora per generazioni) dalla mentalità mafiosa. I peggiori stuprano, sono omofobi, chiedono il pizzo. I migliori sono gente senza rispetto, senza educazione e con pochi valori.
    Avete seguito le squadre sportive giovanili in giro per la Sicilia? In campo e fuori dal campo i genitori danno il miglior esempio di questa cultura retrograda, senza valori, senza rispetto per gli altri, cultura della prepotenza, della prevaricazione, della sopraffazione.
    Quindi, sia quelli delle zone degradate, sia quelli delle zone ricche… i palermitani sono diversi. Movida aperta o movida chiusa. Non cambia nulla.

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