Palermo, la Nuova Dc non entra in Aula: sfida a Lagalla

Palermo, la Nuova Dc non entra in Aula: sfida al sindaco Lagalla

Salta la seduta sul Documento unico di programmazione

PALERMO – Numero legale insufficiente e seduta chiusa dopo pochi minuti. La protesta della Nuova Democrazia cristiana di Totò Cuffaro, al comune di Palermo, che ha deciso di non partecipare ai lavori provoca i primi effetti: se sulla variante della stazione Giachery si è arrivati al voto grazie alla presenza determinante delle opposizioni, stavolta le minoranze hanno deciso di abbandonare l’Aula e al presidente Giulio Tantillo non è rimasto che rimandare tutto.

Salta il Dup

All’ordine del giorno c’è il Dup, il Documento unico di programmazione, atto propedeutico al bilancio di previsione 2024 su cui il sindaco Roberto Lagalla aveva chiesto alla sua maggioranza di accelerare per arrivare al voto sulla manovra prima del termine previsto dalla legge, cioè a marzo. Peccato che i mal di pancia nel centrodestra si siano ormai moltiplicati e ora emergano in tutta la loro chiarezza.

Le divisioni in maggioranza

Nella Lega si registra la spaccatura fra l’ala che fa capo al vicepresidente della Regione Luca Sammartino e quella della segretaria isolana del Carroccio Annalisa Tardino, mentre in Forza Italia il capogruppo Gianluca Inzerillo sembra ormai in rotta col resto degli azzurri e in particolare con l’assessore Edy Tamajo, tanto che si vocifera di un suo avvicinamento al vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. Il caso più clamoroso però è quello della nuova Dc, visto che coinvolge un intero partito.

Nuova Dc sul piede di guerra

I cuffariani, guidati da Domenico Bonanno, sono sul piede di guerra per la carenza di funzionari alle Attività produttive, ma il motivo più profondo è legato alla giunta. La sostituzione di Carolina Varchi con Brigida Alaimo, per Fratelli d’Italia, è ormai cosa fatta: il vicesindaco ha già convocato la conferenza stampa per annunciare l’addio. Il punto è che il cambio nella squadra di governo, nelle intenzioni del sindaco, sarebbe dovuto avvenire solo dopo le Europee e non prima; la decisione di Fdi di anticipare i tempi ha così innescato una reazione a catena.

Ferrandelli pronto a entrare

Lagalla potrebbe cogliere l’occasione per fare spazio in giunta a Fabrizio Ferrandelli al posto di Antonella Tirrito, anche per compensare l’addio della Varchi; mossa che sta creando più di un malumore nel centrodestra dal momento che Ferrandelli è ancora in Azione e la sua nomina ad assessore significherebbe l’ingresso dei calendiani in giunta. La nuova Dc chiede da tempo un secondo assessore o, almeno, un’altra delega di peso da affidare a Giuliano Forzinetti, su tutte il Patrimonio.

Il sindaco sta provando a prendere tempo, nella speranza di far calmare le acque e stemperare le tensioni, ma la maggioranza pare ormai in crisi e l’avvicinarsi delle Europee e forse anche delle Provinciali non aiuta. “L’amministrazione sta facendo bene ma rischiamo che i risultati siano vanificati da queste beghe – dice un big del centrodestra -. Lagalla deve correre ai ripari e rinsaldare la maggioranza”.  


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