Europee, Pace: contro Democrazia cristiana pregiudizio e ipocrisia

Europee, Pace: “Contro la Dc festival del pregiudizio e dell’ipocrisia”

Il capogruppo dei cuffariani all'Ars: "I nostri sono voti di cittadini onesti"
L'INTERVISTA
di
5 min di lettura

PALERMO – La Dc? Un “partito vero, con ventimila tesserati in Sicilia”. Cuffaro? “Ha scontato la sua pena e lo Stato con lui ha vinto perché l’uomo è stato riabilitato”. Le polemiche sulla presenza ‘ingombrante’ dell’ex governatore condannato per favoreggiamento alla mafia? “Un festival dell’ipocrisia e del pregiudizio, ci sono prese di posizione trasversali per impedirci di partecipare alle Europee”. Sono giorni di esposizione mediatica per la Democrazia cristiana, partito in cerca di una collocazione nello scacchiere delle Europee. Carmelo Pace, capogruppo dei democristiani all’Ars e responsabile organizzativo in Sicilia, racconta così quanto sta accadendo tra incontri (più o meno segreti) e prese di posizione esterne di possibili, e ancora non concretizzati, interlocutori.

Dialoghi e incontri ma ancora la Dc non ha trovato casa.
“Le trattative proseguono e non escludiamo nessuna possibilità. Vorremmo dare agli iscritti, agli amministratori e ai simpatizzanti della Dc la possibilità di potersi esprimere alle Europee. Ma siamo un partito giovane e non possiamo fare una lista nazionale con tanto di raccolta firme quindi, così come tante altre piccole realtà, cerchiamo un percorso con altri partiti. Il nostro primo pensiero per queste Europee è stato ai moderati del Ppe, anche se ci sono cose apparentemente incomprensibili…”.

Per il momento abbondano soltanto le polemiche.
“Stiamo assistendo al festival dell’ipocrisia e del pregiudizio. Dopo il 9 giugno, se me ne sarà data la possibilità, svelerò alcune situazioni divertenti di questi giorni”.

A cosa si riferisce?
“Sono stato accanto a Cuffaro in tutte le trattative. Ho assistito ad appuntamenti svolti e poi rinnegati, telefonate di chi chiede disperatamente supporto elettorale, salvo poi fare finta di non conoscerci. A microfoni spenti ci cercano in tanti perché vogliono i nostri voti, poi se qualche iscritto a questi partiti ci incontra si aprono le fanfare pronte a smentire tutto ciò che viene invece fatto nel privato. La verità è che spesso la nostra presenza risulta ingombrante perché mette a rischio i seggi assicurati, questi cori di indignazione poi si elevano più per polemiche interne a questi partiti che per altro”.

A questo punto faccia i nomi di questi ‘ipocriti’.
“Li farò dopo il voto, per una questione di correttezza politica, se me ne verrà data la possibilità. Svelerò pranzi, cene, incontri e telefonate”.

Dovreste essere abituati ormai alle polemiche su Cuffaro e sulla sua condanna.
“La Costituzione dice che lo Stato ha il compito di riabilitare il condannato e proprio la vicenda Cuffaro dimostra che, una volta tanto, il nostro sistema di rieducazione e penitenziario ha funzionato. Cuffaro ha scontato la sua pena ed è stato riabilitato dalle stesse leggi dello Stato. Ad oggi ha diritto, come me e lei, di fare politica. Non ha mai chiesto candidature a nessuno e ha sempre declinato ogni invito ad andare in lista. Ogni giorno, però, la Democrazia cristiana viene continuamente insultata”.

Addirittura insultata… .
“Certo, si fa un gran parlare dei famosi ‘140mila elettori’. C’è chi ha detto che quei voti puzzano di mafia, altri dicono che si tratta di voti controllati. Tutte queste non sono soltanto offese a Cuffaro, ma soprattutto ai tantissimi iscritti, consiglieri comunali, amministratori e semplici simpatizzanti che chiedono il diritto di potersi esprimere in questa competizione elettorale, così come avviene per tutti gli altri partiti. Qui, invece, viviamo tra i falsi moralizzatori che mettono in mezzo il nome di Cuffaro per acuire i propri scontri interni”.

L’ultima polemica è proprio sul ‘controllo’ di 140mila voti.
“Cuffaro non ha mai usato quel termine. Aggiungo, però, che se quella frase l’avessero detta altri leader politici non sarebbe accaduto nulla. Cuffaro non controlla nulla, è il nostro leader ma è il partito che ha espresso 140mila voti. E sono voti di cittadini liberi e onesti, gente che crede in una idea e in un pensiero politico”.

Ha parlato di ‘falsi moralizzatori’, almeno questa volta faccia i nomi.
“Uno su tutti, Carlo Calenda. Da 15 giorni fa il moralizzatore senza averne alcun diritto e offendendo i tantissimi elettori della Democrazia cristiana. Ricorderà bene che ha sollevato un polverone per l’ipotetica candidatura di Marco Zambuto, reo del fatto di essere genero di Cuffaro. Calenda è incoerente e anche smemorato, non ricorda le vicende delle ultime Regionali in Sicilia”.

Forse in queste Europee avete sbagliato qualcosa anche voi.
“Se abbiamo sbagliato qualcosa lo vedremo il 10 giugno. Ad ogni modo, eventuali errori saranno stati fatti in buona fede per cercare di fare esprimere liberamente i nostri elettori, possibilmente nella nostra casa naturale che è il Ppe. Ma qui assistiamo ogni giorno a prese di posizione trasversali che puntano a evitare che ciò avvenga. Hanno paura del nostro potenziale elettorale”.

E Renzi? Sembrava fatta e invece… .
“Eravamo affascinati dal suo progetto centrista. Aveva anche riempito le città italiane con lo slogan ‘Centro’. Un giorno, però, ci ha detto che aveva messo da parte quel progetto per lanciare gli Stati Uniti d’Europa, un’idea più vicina al centrosinistra e che sinceramente ci ha affascinato meno. Nonostante questo, abbiamo chiesto pari dignità con gli altri partiti che avevano ottenuto la presenza del loro simbolo nella lista. Attendiamo ancora una risposta. Renzi continua a invitarci e noi saremmo anche disposti, ma a condizione di non perdere la nostra dignità politica”.

Ma è così necessario per la Democrazia cristiana partecipare alle Europee?
“In questi mesi abbiamo fatto un grande sforzo e il partito è in continua crescita. Abbiamo fatto il congresso nazionale, quello regionale, quelli provinciali e fino a quelli comunali. Il nostro è un partito vero, con ventimila tesserati in Sicilia, per questo ci offendiamo quando tutto viene ridotto a Cuffaro. Alla luce di tutto questo, sentiamo l’esigenza di misurarci con le altre forze politiche”.

L’ultima è il ritorno di fiamma con Forza Italia.
“È ancora presto per capire quale sarà il finale del nostro percorso. Anche altri partiti avevano iniziato da una parte e adesso sono finiti su altri lidi. Ci sono ancora tanti passaggi da consumare”.

Le Europee porteranno nuovi assetti nella giunta regionale?
“Non credo ci saranno sconvolgimenti. Certo, se alcuni assessori saranno eletti dovranno lasciare la Giunta e questo imporrà una rivisitazione della squadra. Le Europee, con il sistema proporzionale, sono anche un test elettorale nel quale si pesano e forze di ogni singolo partito. I risultati influiranno probabilmente per nuovi assetti futuri, all’orizzonte ci sono le Provinciali e poi in fondo le Regionali”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI