Bonafede e l'amore per Messina Denaro: accusata di mafia

Laura Bonafede e l’amore per Messina Denaro: nuova accusa di mafia

La maestra Laura Bonafede
Avviso di conclusione delle indagini

PALERMO – L’inchiesta è chiusa. Secondo la Procura di Palermo, la maestra Laura Bonafede è stata molto più di una favoreggiatrice di Matteo Messina Denaro, al quale era legata sentimentalmente. Sarebbe un’associata mafiosa. Da qui la nuova contestazione che si aggiunge al favoreggiamento aggravato e alla procurata inosservanza di pena. Presto ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio.

La ricostruzione dei pm

L’avviso di conclusione delle indagini è firmato dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti procuratori Gianluca De Leo e Piero Padova. La donna per un periodo avrebbe coabitato con il padrino. Poi si erano allontanati perché temevano di dare nell’occhio. Infine erano tornati ad incontrarsi. Sono stati, infatti, immortalati dalle videocamere di un supermercato durante un fugace incontro davanti al banco dei salumi. Anche nei periodi di lontananza hanno mantenuto una fitta corrispondenza.

Messina Denaro cresima
Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro si incontrano al supermercato

Figlia del boss

Laura Bonafede è figlia del capomafia deceduto Leonardo e cugina del geometra Andrea Bonafede, l’uomo che ha prestato l’identità al boss per curarsi, del dipendente comunale e omonimo che ha provveduto a fargli avere le ricette mediche (condannato per favoreggiamento la settimana scorsa) e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie Lorena Lanceri. La maestra è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.

Laura Bonafede, secondo l’accusa, “ha contribuito in modo fattivo al mantenimento in vita della peculiare rete di comunicazione di Matteo Messina Denaro, affidando la consegna dei propri scritti ai ‘tramiti’, ideando ella stessa nuovi nomi in codice con cui fare riferimento a terzi soggetti o servendosi di nomi già pensati da boss e distruggendo i messaggi da lui ricevuti in vantaggio dell’ex latitante”.

“Voglio frequentare sua figlia”

La relazione fra i due risalirebbe al 1996. Il capomafia andò a trovare a casa il padre della donna per ottenere il permesso di frequentare la figlia. Solo a partire dal 2007, però, la donna sarebbe stata coinvolta dal capomafia nella gestione dei propri interessi. Ad un certo punto avrebbero pure convissuto, insieme alla figlia della maestra, Martina Gentile, indagata per favoreggiamento. Dal 2015 la convivenza sarebbe stata interrotta ed è iniziata una fitta corrispondenza.

Laura Bonafede conoscerebbe gli altri covi del latitante, compreso quello che nella loro corrispondenza veniva definito “tugurio”. Ed è depositaria di altri segreti, alcuni inquietanti come “l’intento omicidiario” ai danni della nonna della figlia del padrino; altri di vita mafiosa compresi i tasselli ancora mancanti della rete di pizzinari.

L’autista

Intanto ha chiesto di rendere l’esame nel corso dell’udienza preliminare fissata per il 13 dicembre Giovanni Luppino, l’uomo che ha accompagnato Matteo Messina Denaro alla clinica La Maddalena il giorno in cui il boss venne arrestato. Luppino, che fece da autista al capomafia che si spostava da Campobello di Mazara a Palermo per essere sottoposto alla chemioterapia, inizialmente era accusato di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena. Recentemente i pm gli hanno contestato anche l’associazione mafiosa.


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