PALERMO – Il sequestro probatorio è stato annullato dal Tribunale del Riesame, ma nel frattempo i soldi restano bloccati perché il Gip ha disposto il sequestro preventivo dei 315 mila euro trovati a casa di Francesca Tantillo.
Intreccio strano quello legato ai soldi. Tantillo è la suocera di Angelo Costa e Nicolò Di Michele che hanno hanno sposato due sorelle nonché nipoti del boss di Porta Nuova Calogero Lo Presti. Costa, coinvolto nel blitz dei 181 è stato poi scarcerato dal Riesame. Di Michele è detenuto nell’ambito di un’altra indagine per mafia.
I carabinieri ascoltando alcuni indagati avevano sentito il chiaro riferimento ai soldi. La Procura ha disposto una perquisizione nell’abitazione in via Carmelo Trasselli, una traversa di corso Calatafimi, ed è stato trovato il denaro in cassaforte.
Da qui il sequestro probatorio che ha lo scopo di bloccare il corpo del reato o le cose pertinenti al reato. Gli avvocati Edi Gioè e Fausta Catalano hanno fatto ricorso ed hanno ottenuto l’annullamento. La Procura, però, ha chiesto un nuovo sequestro, stavolta preventivo, che scatta quando c’è il rischio che il bene possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o la commissione di ulteriori reati. Il gip ha accolto la richiesta e la difesa annuncia un nuovo ricorso.
Di soldi ne giravano parecchi a Porta Nuova. A riceverli anche Agata Ruvolo, la moglie di Lo Presti. Una volta Agata Lo Presti, moglie di Di Michele, avrebbe battuto cassa con veemenza. Pretendeva più soldi e avrebbe cercato di fare valere il peso mafioso del nonno Calogero. In un’intercettazione la donna raccontava di avere fatto un prelievo di contanti nella cassaforte dell’abitazione della suocera.