PALERMO – Tutti assolti tranne un solo imputato. La quinta sezione del tribunale di Palermo, presieduta da Donatella Puleo, ha condannato a 4 anni e 2 mesi Lorenzo Flauto, imputato nell’ambito di un processo legato a fittizie intestazioni di beni e a compravendite di immobili con i soldi sporchi della mafia. In particolare, della famiglia Graziano dell’Acquasanta.
Si tratta di una tranche dell’inchiesta che aveva coinvolto l’avvocato Marcello Marcatajo, nel frattempo deceduto, e anche il figlio Giorgio, uno degli assolti dal tribunale.
Per Flauto non ha retto l’aggravante di avere agevolato Cosa nostra. Oltre a Giorgio Marcatajo, difeso dagli avvocati Valeria Minà e Francesco Inzerillo, è stato scagionato nel merito il notaio Tommaso Drago, difeso dall’avvocato Monica Genovese, perché il fatto non costituisce reato.
Ed ancora assolti l’ex direttore di una filiale della Banca di Roma, Massimo Sarzana, e Maria Cristina Bruno, (per loro sono intervenute anche delle prescrizioni), Camillo e Mariangela Graziano, Patrizia Carella, Maria Tranchina, Luigi Giuseppe Palazzolo, Girolamo Calderone e Caterina Mandrà.