PALERMO – La pena più alta è stata inflitta al funzionario della Motorizzazione Luigi Costa che nascondeva 590 mila euro in contanti dietro l’armadio della camera da letto. Per lui venti giorni in più di carcere rispetto alla sentenza di primo grado. “Soldi raccolti con le tangenti”, ha sostenuto l’accusa.
La prima sezione della Corte di appello presieduta da Adriana Piras ha sostanzialmente confermato l’impianto accusatorio.
“Se ne capita tipo una, due così, no quelli ne facevano tipo a migliaia perché il problema è questo, perché quando la cosa si allarga diventò ora troppo esagerata…”, diceva Costa alla collega Giovanna Passavia.
Telecamere alla Motorizzazione
Gli agenti della Polstrada, coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Vincenzo Amico e Giulia Beux, piazzarono telecamere e microspie all’interno degli uffici palermitani della Motorizzazione.
Costa fu immortalato mentre contava i soldi in bagno. Carte di circolazione, cambi di destinazione d’uso dei veicoli, collaudi di impianti Gpl, immatricolazione di mezzi esteri o dismessi dalle forze dell’ordine in Toscana, Lazio e Trentino Alto Adige. La voce dell’esistenza del canale aperto alla Motorizzazione palermitana si era sparsa in giro per l’Italia. Palermo, Brescia, Cassola, Vicenza, Palagonia: le agenzie di disbrigo pratiche sapevano a chi chiedere aiuto.
Le pene
Queste le pene già scontate di un terzo come previsto per chi sceglie il rito abbreviato: 11 anni, 2 mesi e 20 giorni Luigi Costa, 5 anni, 8 mesi e 10 giorni Alfredo Gioietta, 3 anni e 8 mesi Giuseppe Calabrese, 3 anni e 10 mesi Rosario Domenico Antonio Crapa, 4 anni e 6 mesi Maurizio Caruso, 3 anni Giuseppe Gullo, 11 anni e 2 mesi Giovanna Passavia, 6 anni e 2 mesi Rosario Rubino, 3 anni Nadia Abitabile, 3 anni e 10 mesi Gerlando Caracolici, 2 anni Jordan Peli, 2 anni e 6 mesi Daniele Cammarata, 3 anni e 6 mesi Antonio Gelsomino, 7 anni Giuseppe Palermo, 3 anni Nicolò Bonelli (era stato assolto in primo grado), 3 anni Lelio Calabrese (era stato assolto), 3 anni, 9 mesi e 10 giorni Salvatore Caravello.
Gli assolti
Assolti Filippo Maniscalco (difeso dall’avvocato Salvatore Romeo, in primo grado era stato condannato a 3 anni e 6 mesi), Walter Bacile (avvocati Antonino e Giuseppe Reina), Francesco Caponetto (avvocato Antonio Gargano), Giancarlo Ferraro (avvocato Domenico Acciarito), Michelangelo Fricano (avvocato Enrico Tignini).
LE FOTO DELLE MAZZETTE IN BAGNO

