Palermo, Mirri: "Futuro? Non ci sono sostanziali novità" - Live Sicilia

Palermo, Mirri: “Futuro? Non ci sono sostanziali novità”

"Il pubblico è tornato anche se sotto le 10.000 unità? Domenica col Potenza quelle 8.000 persone hanno vinto la partita"

PALERMO – “Futuro? Non ci sono sostanziali novità”. Così detto Dario Mirri, presidente del Palermo, commentando ai microfoni de Il Corriere dello Sport le trattative per la cessione del club rosanero. Qualche settimana fa il numero uno del club di viale del Fante era uscito allo scoperto sulla negoziazione con un gruppo definendo la trattativa a buon punto e con ottime possibilità di chiusura a breve.

“Diciamolo chiaro, anche dopo il 30 giugno il Palermo non chiuderà in nessun caso. Ci sarà continuità aziendale e a quella data la società non avrà un euro di debito – ha spiegato Mirri -. La trattativa è delegata a seguirla un advisor finanziario di grande livello come Lazard. L’interlocutore più interessato è un fondo di soggetti non italiani, non ha esperienza nel calcio e vede nel Palermo un’opportunità di investimento fra 3 e 5 anni. Potrei restare? Sì, anche in posizione di minoranza. Diciamo che il modello è quello del Pisadove Knaster (business man russo-statunitense, ndc) ha acquisito la proprietà ma la continuità è assicurata da Corrado che mantiene il ruolo di presidente. In ogni caso puntiamo sull’affidabilità della controparte”.

Mirri si è anche soffermato sull’attuale momento del Palermo, con la squadra che è attualmente in piena lotta per le posizioni di vertice della classifica a -4 dalla capolista Bari: “Siamo a un terzo del campionato, è presto per tirare le somme, la squadra sta facendo il meglio possibile, se sarà sufficiente lo vedremo – ha sottolineato il presidente rosanero -. La mia sensazione è che in C vince chi fa meno errori e chi ne sa approfittare. E gli errori li fanno tutti, presidenti, allenatori, giocatori e arbitri. Diciamo che gli episodi fanno la differenza, con l’Avellino abbiamo subito un rigore ingiusto, domenica la Vibonese aveva pareggiato col Bari con un gol che appariva regolare ma il guardalinee l’ha vista diversamente. Pensiamo a noi stessi, il Palermo sta facendo un percorso ed è già diverso dall’anno passato”.

I tifosi, in diverse occasioni, hanno lamentato il poco spettacolo offerto dal Palermo, nonostante gli ottimi risultati arrivati nelle scorse settimane: “Squadra più pratica che bella? Il bel gioco si può guardare in Tv, qui contano i risultati. Costruire un team vincente è una questione di tempo ed esperienza, noi arriviamo da dietro, i favoriti sono Bari, Catanzaro e Avellino che ci provano da anni, anche con proprietà ricche – ha detto Mirri -. Il Palermo può fare meglio di così ma per ora è 2º perché ha capito come bisogna calarsi in C”.

Infine, Mirri ha concluso parlando del campionato di terza serie e alle difficoltà economiche che contraddistinguono la categoria: “La C è anche un problema di infrastrutture? Il nodo è la insostenibilità economica: ti chiami Palermo o Pro Sesto, i proventi Tv sono uguali e questo è ingiusto. Non è così in A. Le dimensioni delle contendenti sono troppo diverse e il Covid non ha colpito tutti nella stessa maniera. I costi vivi del Palermo per le trasferte o per aprire il Barbera a ogni gara interna sono molto maggiori delle altre. Il pubblico è tornato anche se sotto le 10.000 unità? Domenica col Potenza quelle 8.000 persone hanno vinto la partita”, ha chiosato Mirri.


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