PALERMO – Il tempo per indagare è scaduto. Codice alla mano ora si attende solo che la Procura della Repubblica formuli le conclusioni sul caso dell’imprenditore Angelo Onorato. Il fascicolo è aperto per omicidio, ma gli investigatori non hanno dubbi: l’architetto si è suicidato. Tutto fa pensare, dunque, che nei prossimi giorni arriverà una richiesta di archiviazione.
Qualcuno o qualcosa lo hanno spinto nel baratro? Solo la richiesta dei pm chiarirà come sono stati scandagliati eventuali profili di istigazione al suicidio.
Era il 25 maggio dell’anno scorso quando l’imprenditore e titolare dei negozi “Casa” fu trovato senza vita dentro il Suv parcheggiato nella strada che costeggia via Ugo La Malfa. Aveva una fascetta di plastica, di quella usata negli impianti elettrici, stretta attorno al collo.
La sezione omicidi della Squadra mobile e gli esperti della Scientifica hanno analizzato la scena, le immagini delle telecamere, i tabulati telefonici, i messaggi e i file del computer di Angelo Onorato. Allo stato nulla si sa ancora del movente. L’inchiesta è stata prorogata due volte, di sei mesi in sei mesi.
È trascorso un anno e un mese: il massimo consentito nel caso di un fascicolo per omicidio o istigazione al suicidio aperto contro ignoti.
Angelo Onorato e la lettera all’avvocato
Il marito dell’ex europarlamentare e vice presidente della Dc Francesca Donato non aveva mostrato turbamenti ai familiari che, assistiti dall’avvocato Vincenzo Lo Re, continuano a non credere alla tesi del suicidio. Eppure ad un amico avvocato aveva consegnato una lettera. “Se succede qualcosa consegnala a mia moglie”, aveva scritto, aggiungendo: “C’è gente che mi vuole male”.
Sul tavolo del pubblico ministero Clio Di Guardo c’è l’informativa finale sul caso. Nessuna impronta o traccia biologica sospetta, tutto in auto – dal portafogli al cellulare – era in ordine. Gli occhiali sistemati nella camicia. Nulla che fa pensare alla scena di un uomo che reagisce a chi lo strangola da dietro. Onorato è tornato due volte in auto sul posto ed era sempre da solo.
L’audio prima della morte
Resta aperto l’interrogativo di sempre: perché Angelo Onorato si è tolto la vita? Deve essere successo qualcosa che lo ha sconvolto la mattina del tragico gesto.
Poco prima aveva inviato un messaggio audio per tranquillizzare un amico. Gli diceva che avrebbe inviato un suo operaio a sistemargli lo zoccoletto di casa. Non si era dimenticato di farlo, ma era preso da mille impegni.
Il tono di voce era sereno. Nessuna parola di sconforto, nessun segnale di nervosismo. Al contrario un “ci vediamo più tardi” che non faceva presagire il gesto.