PALERMO – Dal commerciante all’architetto, fino allo studente e alla pensionata. Nei primi otto mesi dell’anno sono state dieci le croci sull’asfalto della città, incidenti sulle vie del capoluogo siciliano in cui lo scorso anno, si era registrato il doppio degli scontri mortali. Un numero che diminuisce, come confermano i dati dell’ufficio Statistiche del Comune di Palermo, ma che resta ancora alto e fa crescere l’allarme soprattutto tra i pedoni, ovvero la metà delle vittime.
L’ultima, in ordine di tempo, è Giuseppa Filippone, la donna di 68 anni travolta da un pullman a luglio, in pieno centro città. Stava attraversando sulle strisce in via Brunetto Latini, quasi all’incrocio con via Dante, quando il mezzo di una ditta catanese l’ha investita. Ricoverata in gravi condizioni, è deceduta in ospedale pochi giorni dopo.
Stesso destino per Giuseppe Lecce, 78enne travolto e ucciso da un’auto in via Castellana, nella zona di Borgo Nuovo. L’impatto con la Smart guidata da un uomo di 33 anni si è rivelato violentissimo e non gli ha lasciato scampo, nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari del 118, avvisati dall’automobilista. Non si è fermato a prestare soccorso, dandosi alla fuga, invece, il giovane che a marzo ha investito il commerciante originario del Bangladesh, Muhitur Chowdhllry, che aveva 55 anni: l’incidente è avvenuto anche in questo caso in pieno centro, in via Roma di fronte al megastore della Rinascente.
Poche settimane dopo, un altro uomo ha perso la vita sulla stessa strada. Giuseppe Settecase, 72enne travolto da un’auto all’altezza delle Poste, è deceduto in ospedale, dove era stato ricoverato in condizioni gravissime dopo l’impatto. Un’altra tragedia si è poi verificata al Villaggio Santa Rosalia, dove una donna di 38 anni è rimasta coinvolta in un incidente. Travolta da una macchina in via Vincenzo Madonia, è morta al Civico per le gravissime ferite riportate.
Una lunga scia di sangue sulle strade cittadine, in cui si conta pure il recentissimo schianto che è costato la vita a Giulio Franco, che aveva soltanto 18 anni. I primi di agosto era a bordo della sua Suzuki 500 Gs, quando ha perso il controllo e si è schiantato contro il guardrail in via Pietro Bonanno, la strada che conduce al santuario di Monte Pellegrino. Anche Giovanni Guarino, 39 anni, si trovava a bordo di una moto, quando si è socntrato con un’auto a pochi metri da casa, allo Zen. Il terribile impatto è avvenuto a maggio in via Fausto Coppi e non gli ha lasciato scampo: era padre di due figli.
A giugno un’altra tragedia dalle parti di via Dante. Nicola Polisano, 55 anni, architetto del dipartimento dell’area Impianti della Rap, è morto dopo il violentissimo impatto tra il suo ciclomotore ed una Polo. Una fine terribile anche per Girolamo Fenech, 40enne padre di quattro figli: l’uomo ha perso la vita nello scontro tra il suo scooter ed una macchina in via Florio. Ma pochi mesi prima, un’altra giovane vita si è spezzata. Claudio Amorosi, 29 anni, è infatti rimasto ucciso nell’incidente avvenuto a pochi metri da via Libertà, in via Gaetano Daita per la precisione. Il ragazzo era il figlio del titolare del bar Renato di Mondello, la sua morte ha sconvolto l’intera borgata.