Palermo, morto l'avvocato e docente universitario Maurizio Gemelli

È morto l’avvocato Maurizio Gemelli, penalista e docente universitario

Il ricordo di un suo collega

PALERMO – Avrebbe compiuto 65 anni il 17 settembre. Se ne è andato ieri dopo una breve malattia. Difficile tracciare il ritratto d’un uomo straordinario come lui. Avvocato penalista e professore universitario, ultimamente si era dedicato all’insegnamento ai detenuti. Gli studenti, sempre numerosi alle sue appassionate lezioni, ne apprezzavano oltre alla preparazione e alla chiarezza delle sue parole, la dedizione con la quale metteva loro a disposizione le sue dispense, divenute leggendarie per la lucidità con cui riusciva a trasmettere loro anche i concetti più complicati con quell’ironia che rendeva leggero anche l’argomento più astruso.

Ed è proprio la passione per il diritto e per la divulgazione ad avere ispirato tutta la sua carriera professionale e didattica: chi ha avuto la fortuna di averlo per maestro ricorderà che uno dei suoi primi insegnamenti era quello di non affrontare mai nulla con superficialità: “fare qualità” era il suo motto e per lui non esistevano processi di serie A e di serie B. Ogni difesa lo impegnava fino al midollo, e non concepiva nemmeno la possibilità di improvvisare la partecipazione ad un’udienza o l’impostazione di una causa.

Lascia la moglie e tre figli, due dei quali gemelli perché – come diceva sempre – “sono un uomo di parola”. E di parola lo era per davvero: sempre pronto a fornire consigli ai colleghi, dai quali era apprezzato per il suo tratto umano e consultato per la grande preparazione tecnica. Nell’ambiente giudiziario godeva di stima incondizionata prima di tutto perché era una persona perbene, un gentiluomo di antica educazione; mai un gesto scomposto o una parola fuori luogo né in udienza, né altrove. Non sbandierava i suoi successi professionali: riteneva che il riserbo, proprio a garanzia dell’assistito, fosse una delle principali connotazioni dell’avvocato penalista. Ci mancherà, Maurizio Gemelli: mancherà ai colleghi, ai magistrati e ai suoi tanti allievi. Di lui resterà il ricordo di un signore d’altri tempi, che è morto così come è vissuto: in punta di piedi


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