Palermo, nascono i centri anti-crack: uno sarà la 'Casa di Giulio'

Palermo, nascono i centri anti-crack: uno sarà la ‘Casa di Giulio’

Dal camper alle case a bassa soglia

PALERMO- “Sono felice, anche se viviamo il nostro grande dolore. Giulio era straordinario. La sua storia deve essere ricordata e deve rappresentare un monito per tutti. Ed è giusto che gli altri centri siano dedicati a Noemi e Diego, vittime, come lui, del crack a Ballarò”. Francesco Zavatteri, papà di Giulio (nella foto), ragazzo stroncato da un’overdose, può tirare un respiro profondo, nonostante il macigno che ha nel cuore. Tra poco – presumibilmente entro l’anno – a Palermo nasceranno i centri per il contrasto al crack. Uno sarà dedicato a suo figlio, come confermano dal Comune. I tempi li annuncia l’assessore alle Attività sociali, Rosi Pennino: “Aspettiamo i fondi, penso che ci saremo entro l’anno. Noi siamo pronti”.

I centri contro il crack

“A breve, a valere sulla programmazione del nuovo Pon Metro 2021-2027, per un valore complessivo di 3 milioni e 400 mila euro, partiranno i cosiddetti ‘centri a bassa soglia’ – si legge in una nota – diretti a chi ha problemi di dipendenze, con l’assistenza di operatori competenti e servizi essenziali come mensa, dormitorio, orientamento e colloqui motivazionali. Ci saranno tre luoghi di accoglienza, diurni e notturni, in prossimità dei SER.D dell’ASP Palermo: via Filiciuzza, via Pindemonte, via Antonello Da Messina”.

Il camper a Ballarò

L’assessore e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, fanno contestualmente il punto sul camper mobile a Ballarò. In poco più di un mese di attività, ha distribuito 70 presidi sanitari, 65 contraccettivi e 167 tra integratori salini, acqua, gomme da masticare e balsami per labbra. Ogni giorno sono state soccorse in media 13 persone (di queste 5 sono donne). A bordo del camper c’è un’equipe mista formata da operatori dell’Azienda sanitaria provinciale e del Terzo Settore.

La casa di Giulio

La casa di Giulio darà il senso anche simbolico di una svolta. Francesco e la sua famiglia stanno lottando da mesi. In una chiacchierata con LiveSicilia.it, questo papà coraggioso si era espresso così: “Ho conosciuto tante persone che hanno un ragazzo dipendente dal crack a casa. Padri che non sanno dove sbattere la testa. Madri distrutte. Le modalità si presentano diversamente, ma i problemi sono gli stessi. Questi ragazzi diventano violenti, fanno cose incredibili per la dose. Devono essere curati. Devono essere salvati”.


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