PALERMO – L’ordinanza di custodia cautelare è stata annullata. Il Tribunale del Riesame di Bologna ha scarcerato Pierluigi Cilano, il palermitano di 26 anni arrestato il 4 dicembre scorso.
Secondo l’accusa, avrebbe fatto fatto parte di un gruppo di 12 neonazisti membri di un’associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere. Accolto il ricorso dell’avvocato Giuseppe Di Stefano.
Cilano e i neonazisti
Il gruppo gruppo suprematista si chiama “Werwolf Division”. In chat discutevano di “gravi attentati, anche nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di un economista del World Economic Forum”.
L’organizzazione si ispira al gruppo nato durante la Seconda guerra mondiale per cercare di resistere all’avanzata degli alleati e rispondeva agli ordini delle SS di Himmler.
I messaggi in chat
Al palermitano Cilano viene attribuito uno dei messaggi intercettati su Telegram: “Occorre perseguire tutto quanto permette una sovversione totale dello Stato e del Sistema. Presa immediata del potere e restauro della Nazione”.
Un messaggio che, alla luce del provvedimento del Riesame di cui non si conoscono le motivazione, non giustificherebbe l’applicazione della misura cautelare nei confronti di Cilano, laureato in biotecnologia.