Palermo, gli studenti occupano la ex Facoltà di Lettere

Palermo, occupata la ex Facoltà di Lettere: studenti contro la guerra

Ecco le rivendicazioni degli universitari
LA PROTESTA
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PALERMO – Occupata la ex Facoltà di Lettere e Filosofia a Palermo. A comunicarlo, tramite una nota stampa, gli studenti del dipartimento di Scienze Umanistiche.

La guerra e le parole degli studenti

“L’attuale conflitto tra Israele e Palestina, acuitosi senza tregua da più di sette mesi, assume dei risvolti sempre più drammatici, 35.000 palestinesi – in gran parte civili e bambini – hanno perso la vita in nome di uno scontro a senso unico. Più di due milioni di persone nella Striscia di Gaza stanno lottando per sopravvivere a una catastrofe umanitaria con ben pochi precedenti nella storia”, si legge nella nota firmata dall’assemblea degli studenti.

Le richieste

Da stasera i giovani resteranno all’interno dell’edificio in solidarietà al popolo palestinese e per chiedere l’immediato cessate il fuoco.

“Crediamo – spiega Giovanni Castronovo, studente di Lettere – che non si possa restare indifferenti di fronte alla tragedia che si sta consumando a poche centinaia di chilometri da noi. Ci sentiamo direttamente coinvolti nel conflitto e non possiamo accettare l’idea di voltarci dall’altra parte mentre migliaia di persone innocenti lottano ogni giorno tra la vita e la morte”.

I diritti dei popoli

E ancora, aggiunge Castronovo: “All’interno del nostro ateneo nei giorni e nelle settimane seguenti è necessario dedicare momenti di dibattito e di approfondimento sulla guerra tra Israele e Palestina, che coinvolgano non soltanto la comunità studentesca, ma la comunità accademica tutta”.

Per lo studente, “l’unica soluzione per fermare il massacro che si sta consumando è la richiesta, attraverso una voce unanime che arrivi dalle istituzioni politiche, sociali e culturali e dai popoli di tutto il mondo, di un immediato cessate il fuoco, per la costruzione di una pace duratura, che garantisca l’esistenza libera del popolo palestinese. A tutti i popoli deve essere garantito il diritto di potersi autodeterminare, di vivere in pace e prosperità”. Il messaggio diretto a Israele.


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