PALERMO – Quatto mesi di carcere, pena sospesa, e risarcimento dei danni. È la pena inflitta a Lelia Zummo e Floriana Adragna, medici dell’ospedale Civico di Palermo per l’omicidio colposo di Giovanni Rinicella, deceduto nel 2017 all’età di 50 anni. Dopo essere stato ricoverato e dimesso tornò in ospedale dove morì per un aneurisma.
La sentenza è del giudice monocratico Davide Pavesi che ha condannato gli imputati e l’azienda ospedaliera a risarcire i danni ai parenti della vittima costituiti parte civile, con l’assistenza degli avvocati Marco e Valentina Clementi, e Stefano Cultrera. Secondo la ricostruzione della Procura, Rinicella andò al pronto soccorso con un terribile mal di testa. Rimase sotto controllo per due giorni e fu eseguita una Tac. Esito negativo e dimissioni. Rientrò a casa con la prescrizione di eseguire un’angiotac in una struttura esterna per poi tornare di nuovo in ospedale. Una volta a casa, però, due giorni dopo le dimissioni, l’uomo fu colto da malore.
Operato d’urgenza, il decesso avvenne dopo 13 giorni di coma. Secondo l’accusa, ci sarebbero stati i segnali per accorgersi della gravità del caso. Di avviso opposto le difese, che annunciano ricorso in appello dove, dicono, emergerà la correttezza dell’operato dei due sanitari che ebbero in cura il cinquantenne.