PALERMO – La storia del dossieraggio non regge neppure in appello. Confermata la sentenza di non luogo a procedere che aveva già scagionato in primo grado l’ex direttore della Chirurgia generale del Policlinico, Gaspare Gulotta, la figlia Eliana, anche lei chirurgo, e i medici Fiorella Sardo e Maria Letizia Eufrasia La Rocca.
Sardo è il medico del pronto soccorso del Policlinico che avrebbe rilasciato i falsi certificati alla figlia di Gulotta da usare contro l’ex marito. La Rocca è un medico di famiglia che rilasciò dei certificati all’altro figlio del professore Gulotta per una vicenda che nulla c’entra con il dossieraggio. Sono difesi dagli avvocati Ottaviano Pavone, Claudia Profera e Salvo Priola.
La sentenza di appello riguardava un filone dell’inchiesta sul presunto sistema per truccare i concorsi al Policlinico. Saltò fuori l’accusa, caduta in primo e secondo grado, del dossier confezionato per vendicare un presunto tradimento dell’ex marito di Eliana Gulotta.
Secondo l’accusa, padre e figlia (difesi dagli avvocati Ninni Reina, Giovanni Cascioferro e Monica Genovese) si sarebbero spinti fino a simulare che la donna fosse stata picchiata dal marito pur di sbarazzarsi di lui.
Gli rimproverano una relazione extraconiugale, negata dall’uomo che l’ha sempre definita un’invenzione voluta per demolirne immagine e credibilità. E così spuntarono dei certificati falsi redatti, secondo i carabinieri del Nas, dal medico compiacente.
L’ipotesi è che la dottoressa Sardo fosse “a disposizione di Gulotta”. Diagnosticò “ansia, precordialgie e nausea” ad Eliana Gulotta. Il certificato sarebbe stato falso perché il medico al momento della visita non si sarebbe trovato al pronto soccorso. L’avvocato Pavone ha invece dimostrato, dall’analisi delle celle telefoniche, la sua presenza in ospedale.
Inoltre non era stata scelta in quanto pronta ad assecondare i desiderata del potente primario, ma perché Sardo era il medico referente per i casi di maltrattamenti e violenze.
Successivamente un altro giudice ha ritenuto che le accuse contro l’uomo fossero riscontrate e ha rinviato a giudizio Giovanni Zabbia per maltrattamenti in famiglia. Eliana Gulotta si è costituita parte civile. Il processo per i concorsi truccati è ancora in corso. Sotto accusa ci sono undici imputati.