Palermo, piscina ancora chiusa: “Attesa per i risultati degli esami“ - Live Sicilia

Palermo, piscina ancora chiusa: “Attesa per i risultati degli esami“

L'assessore rassicura, il presidente della quinta commissione è meno certo della riapertura: “Ci vorrà tempo“

PALERMO – Nuotare a Palermo è impossibile, o meglio nuotare alla piscina comunale di Palermo è impossibile, così come è impossibile svolgere le altre attività che necessitano della piscina.

Dallo scorso 25 gennaio la struttura, come disposto dall’ufficio sanitario competente, è chiusa per la presenza della legionella nelle tubature e ancora non si ha certezza su quando si potrà tornare all’utilizzo della stessa piscina.

I problemi della piscina comunale, però, non solo soltanto quelli legati alla legionella perché più volte le società hanno dovuto affrontare le chiusure a causa dell’assenza del personale, passano per i problemi legati al mancato funzionamento della caldaia o la mancata agibilità degli spalti che non hanno permesso al Telimar, società che disputa il campionato di Serie A1 di pallanuoto, di giocare con il pubblico e dire che solamente qualche giorno fa ha conquistato la storica finale di Euro Cup.

Il Comune ha dato incarico ad una ditta di effettuare la sanificazione, che già è stata eseguita. Adesso si attendono i risultati degli esami e solo dopo si potrà capire cosa fare.

“Siamo nel campo del protocollo sanitario, tutto quello che succede adesso sfugge dalla competenza del Comune – spiega ai microfoni di LiveSicilia l’assessore allo sport Paolo Petralia -. La società ha effettuato l’intervento tra venerdì e sabato scorso, il lunedì successivo è stato effettuato il preliavo e si attendono i risultati“.

“Dopo questi esami – ha annunciato l’assessore – se non ci saranno ulteriori problemi legati alla legionella potremo riaprire. Non dipende da noi il protocollo“.

“Chiaramente – ha dichiarato Petralia – questi giorni non verranno conteggiati alle società. È sempre stato così. Se si ha un carnet di 30 ingressi, questi verranno recuperati successivamente, senza che vengano meno le giornate di chiusura“.

In attesa della riapertura c’è anche la Quinta Commissione presieduta da Francesco Bertolino: “Siamo ancora in attesa dei risultati e secondo me passerà ancora parecchio tempo. Nessuno può prendersi la responsabilità di riaprire in una situazione del genere. Da parte della Commissione e delle società c’è un forte pressing per riaprire il prima possibile“.

Bertolino e l’intera Commissione hanno incontrato le società: “Durante una riunione è emerso che strutture come questa dovrebbero essere munite di un impianto specifico proprio per evitare situazioni di contaminazione come queste, attraverso il procedimento di shock termico che interviene sulle tubature, eliminando eventuali presenze di batteri. Questo impianto non è mai stato pensato per la piscina comunale“.

Il presidente della Commissione riporta anche le lamentele da parte delle società che occupano la struttura: “Hanno riferito che la piscina non è mai stata in una situazione di degrado come questa. C’è sporcizia, mancano phone, in alcune docce mancano i bracci e non solo“.

“Il problema degli spogliatoi – ha voluto spiegare l’assessore Petralia – riguarda maggiormente lo spogliatoio femminile perché è necessaria la presenza di una donna per effettuare la pulizia. Da parte della dirigente è stata effettuata una richiesta a chi si occupa di questi servizi, proprio per l’individuazione di un soggetto che possa effettuare questo tipo di lavoro“.

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