Palermo, cercasi soluzioni al rimpasto: le “offerte” di Lagalla a Fdi

Palermo, le “offerte” di Lagalla a Fdi per risolvere il rebus del rimpasto

Il sindaco cerca la quadra, a breve nuovi bilaterali

PALERMO – La presidenza delle partecipate ancora da rinnovare, il posto da capo di gabinetto all’ex Provincia, magari anche la guida della fondazione sant’Elia. Le offerte sul piatto sono tante e hanno tutte un unico proponente e un unico destinatario: da un lato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, ansioso di chiudere la partita del rimpasto al Comune, e dall’altra Fratelli d’Italia a cui l’ex rettore chiede di rinunciare al quarto posto in giunta per far quadrare i conti.

Lo scontro sulle poltrone

Una trattativa che ormai va avanti da settimane: Forza Italia ha incassato il via libera all’ingresso di Pietro Alongi in quota Renato Schifani e per non far saltare gli equilibri il sindaco ha bisogno di lasciare il resto della squadra così com’è, almeno fino alle Europee. Lega e nuova Dc sono per il mantenimento dello status quo che significa, però, accontentare gli azzurri e scontentare i meloniani che, con l’arrivo dell’ex miccicheiano Andrea Mineo, oggi si ritrovano con quattro assessori contro i tre iniziali. Una situazione che gli alleati considerano anomala ma su cui Fdi non intende cedere, forte del ruolo del partito a livello nazionale.

Le anime dentro Fdi

La soluzione sarebbe dovuta arrivare la scorsa settimana, poi sabato scorso il rinvio del vertice che è stato aggiornato. Le dichiarazioni ufficiali ostentano serenità e distensione ma i rapporti sarebbero più tesi che mai, anche perché dentro Fratelli d’Italia si sono delineate due correnti: una più intransigente, decisa a tenere il punto a costo di mettere in difficoltà la maggioranza pur di dimostrare il proprio peso specifico, l’altra più dialogante e intenzionata a trovare una mediazione che eviti la rottura.

Le caselle libere

Nelle prossime ore le parti torneranno a vedersi: l’idea del sindaco sarebbe quella di far entrare Alongi al posto di Mineo (che così gli cederebbe le deleghe), dirottando quest’ultimo a una delle caselle libere. Del resto il posto di capo di gabinetto a Palazzo Comitini, dopo il siluramento di Maurizio Lo Galbo, “colpevole” di aver lasciato Fdi per la nuova Dc, è ancora vacante e si è liberato pure quello di segretario particolare: Lagalla potrebbe affidare il primo ai meloniani (in pole c’era Angelo Pizzuto) e il secondo riservarlo proprio per Lo Galbo, accontentando tutti. Alla fondazione Sant’Elia potrebbe sedersi Eduardo De Filippis mentre per Mineo (o comunque l’assessore meloniano potenzialmente uscente) si fanno varie ipotesi: capo di gabinetto o un altro incarico sempre in Sicilia, a meno che non arrivi qualche offerta da Roma.

Voci che si rincorrono incontrollate e che comunque non vanno giù a una fetta del partito: “Queste posizioni erano già nostre, così come abbiamo già una prelazione di Amg gas e Amap”, dice un dirigente a taccuini chiusi. Segno che le offerte dell’ex rettore vengono ritenute insufficienti. Nelle prossime ore il sindaco e Fdi torneranno a incontrarsi e solo a quel punto si capirà se sarà possibile trovare una soluzione. “Al momento tutte le ipotesi sono possibili” dice un meloniano, a riprova che non viene escluso nulla, neanche le decisioni più drastiche.  


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