PALERMO – Anche al direttore amministrativo spetta la qualifica di dirigente di unità operativa complessa. La Corte di appello, presieduta da Cinzia Alcamo, dà ragione a Salvatore La Monica, decidendo dopo il rinvio della Cassazione. I giudici di secondo grado hanno ribaltato il verdetto. L’Azienda sanitaria provinciale di Palermo deve sborsare circa 80 mila euro a titolo di differenza retributiva dal 2007 al 2009.
È il periodo in cui La Monica, sulla base di una delibera della direzione generale, fu chiamato al vertice di una delle sei strutture complesse che l’Asp aveva deciso di istituire. E cioè quella di coordinamento amministrativo all’ospedale Ingrassia. La delibera, però, non aveva avuto efficacia. Da qui il no al trattamento economico superiore.
La Cassazione ha annullato la precedente sentenza di appello stabilendo che “il dirigente medico e quello amministrativo concorrono al raggiungimento degli obiettivi fissati dal direttore generale”. Una distinzione netta non è possibile. Dunque anche la quella amministrativa è una struttura complessa. Dopo l’annullamento con rinvio e la celebrazione del nuovo processo la Corte ha dato ragione a La Monica, difeso dall’avvocato Stefano Polizzotto.