PALERMO – Sotto sequestro finiscono le gelaterie con il marchio Sharbat. Il “re” del gelato di Palermo Mario Mancuso avrebbe avuto come socio il boss di Tommaso Natale Michele Micalizzi.
Così hanno ricostruito la Procura di Palermo e i finanzieri del Comando provinciale. Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari colpisce due imprese e il marchio che ha raccolto l’eredità di Brioscià dopo il fallimento.
Lo scorso agosto Mancuso e Micalizzi sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare per bancarotta fraudolenta. I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria, guidati dal colonnello Carlo Pappalardo, hanno continuato a indagare e hanno scoperto una linea di continuità fra gli interessi del boss e gli affari delle nuove gelaterie aperte in via Terrasanta 111 B e in viale regina Elena a Mondello.
Micalizzi, 75 anni, genero dello storico capomafia Rosario Riccobono, tornato in libertà nel 2015 dopo 20 anni di carcere, avrebbe deciso di investire nel settore del gelati. Dalle intercettazioni era emerso che parte degli incassi, sia di Brioscià che di Sharbat, erano destinati alla famiglia Micalizzi.
“Le investigazioni svolte avevano dimostrato il pieno coinvolgimento del mafioso nelle iniziative dell’imprenditore (indagato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa) – si legge in una nota del Comando provinciale guidato dal generale Domenico Napolitano – con riferimento all’apertura di altri esercizi commerciali a Palermo, così come nella costituzione e gestione di una società e una ditta individuale con una nuova insegna”.
Le gelaterie, che hanno un volume di affari stimato in due milioni di euro all’anno, proseguono l’attività in amministrazione giudiziaria.