Palermo, si chiude la partita sulle commissioni: ora l’effetto-domino

Palermo, si chiude la partita sulle commissioni: ora l’effetto-domino

Fermento in Forza Italia. L'assessorato 'in bilico'

PALERMO – La partita sul rinnovo delle presidenze delle commissioni è praticamente chiusa, mentre quella sui suoi possibili effetti è più aperta che mai. Sfumato l’accordo dentro Forza Italia, gli organismi del consiglio comunale di Palermo sono andati alla “conta”.

Escluse la Prima e la Terza, le altre commissioni sono state chiamate ieri a eleggere i nuovi presidenti con la conferma in blocco degli uscenti.

Alla Quinta ce l’ha fatta Salvo Alotta (Fi), dato in bilico per settimane, così come alla Settima Pasquale Terrani (Fi); rinvio in Quarta e Seconda per alcune assenze, nessuno però dubita della conferma di Salvo Imperiale (Dc) e Antonio Rini (Fdi).

Doppio colpo di scena

Gli occhi erano semmai puntati sulla Sesta, quella che si occupa di Attività produttive, dove si è consumato un doppio colpo di scena. La maggioranza, formata dalla meloniana Teresa Leto e dai lagalliani Dario Chinnici e Leonardo Canto, ha infatti confermato la presidenza di Ottavio Zacco.

Un risultato sulla carta poco sorprendente ma che in realtà non era per niente scontato: il gruppo del sindaco, che da mesi reclama una presidenza, avrebbe avuto gioco facile a silurare il forzista che invece è stato rieletto. Pochi minuti dopo la decisione di Zacco di lasciare Forza Italia e passare al Misto.

La rottura azzurra

Una scelta che era nell’aria, specie da quando tra gli azzurri si era arrivati ai ferri corti. La riunione del gruppo, alla presenza del coordinatore regionale Marcello Caruso, non solo non ha sortito l’effetto di trovare una sintesi ma, paradossalmente, ha accelerato la rottura.

La proposta di sostituire l’assessore Rosi Pennino con Zacco, ex tamajano, ha sollevato la levata di scudi in un gruppo che per due terzi fa riferimento proprio all’assessore regionale alle Attività produttive.

Il partito si è così ritrovato impantanato e senza accordo, fino all’elezione di ieri. Zacco ha sbattuto la porta seguito da quattro consiglieri di circoscrizione e portando gli azzurri a quota sei componenti, uno in meno dei meloniani.

Il futuro di Zacco

Adesso bisognerà capire gli effetti di questa scelta. Al momento Zacco passerà al Misto senza aderire ad alcun partito, anche se le sirene dei pretendenti hanno già iniziato a suonare.

C’è chi lo considera ormai vicino al sindaco, che per questo gli avrebbe lasciato la presidenza, e chi invece lo vorrebbe in avvicinamento a Fratelli d’Italia.

La giunta

In casa azzurra si guarda già al dopo. Quattro consiglieri su sei fanno riferimento a Tamajo che, dopo l’addio di Zacco e Gianluca Inzerillo, torna ‘azionista di maggioranza’ dei berlusconiani di Sala Martorana.

Al momento la guida del gruppo toccherà al vice Leopoldo Piampiano che molti danno in rampa di lancia per il ruolo lasciato scoperto.

La posta in palio più ambita, però, resta la poltrona da assessore. Il nome dell’eventuale successore di Rosi Pennino potrebbe arrivare subito dopo il bilancio, quindi in settimana, e molti puntano su un’altra donna, dal profilo tecnico, per la sostituzione.


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