L'invasione di "bionde" illegali | A Palermo torna il contrabbando - Live Sicilia

L’invasione di “bionde” illegali | A Palermo torna il contrabbando

In otto mesi scia di sequestri e denunce sul fronte delle sigarette di contrabbando.

PALERMO – Quasi trecento chili sequestrati, per circa ventisettemila euro di tributi evasi. Le sigarette di contrabbando invadono il capoluogo e i dati che emergono dalle operazioni delle forze dell’ordine parlano chiaro: il business è tornato tra le strade della città, soprattutto quelle dei quartieri popolari. Dal centro storico allo Sperone, dallo Zen fino alla zona del mercato ortofrutticolo. La mappa del contrabbando delle sigarette si fa più ampia a Palermo, uno dei principali porti di approdo dei carichi illeciti che provengono soprattutto dall’Est Europa Nord Africa. Fonte di approvvigionamento, è anche la Campania.

E da gennaio ad oggi il comando provinciale della Guardia di Finanza ha già fatto scattare il sequestro per ben 295 chili di tabacchi lavorati esteri privi del sigillo dei Monopoli di Stato. Si tratta soprattutto di sigarette contraffatte, di cui molte dette “Cheap White”, ovvero “bionde” prodotte legalmente in alcuni paesi dell’Est e del Medio Oriente, spesso con pacchetti molto simili alle marche più conosciute ed acquistate in Europa, ma non ammesse alla vendita all’interno della Ue.

Per chi è stato trovato in possesso di oltre dieci chili di sigarette illegali è scattato l’arresto, sotto quella quantità, invece, è partita una segnalazione amministrativa. In quest’ultimo caso, si tratta in tutto di 53 persone. In manette sono invece finiti, soltanto poche settimane fa, due uomini individuati dai finanzieri a Bagheria e a Ballarò. Quest’ultima, una delle piazze maggiormente prese d’assalto dai venditori di tabacchi che costano meno della metà di quelli autorizzati. nella zona le bancarelle si trovano in ogni angolo, con cinque dei marchi più diffusi: “Pine”, “Oris”, “American Legend”, “Royals” ed Elegance. In molti casi si tratta di sigarette di pessima fattura. In quel caso è stato effettuato un maxi sequestro di 45 chili e i due sono anche stati trovati in possesso di seicento euro, ritenuti frutto della vendita non autorizzata.

Uno dei contrabbandieri aveva nascosto centinaia di stecche nell’androne di un palazzo che si trova proprio all’Albergheria. “Il contrabbando di sigarette nella città di Palermo si presenta oggi come un fenomeno con un trend in crescita – evidenzia uno degli ultimi dossier della British American Tobacco Italia – e con preoccupanti legami con le criminalità locali e transnazionaliDal confronto dei dati dell’Industria con i dati dei sequestri della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la città si conferma oggi come il vero e proprio “varco” dalla Tunisia per l’ingresso in Italia delle bionde di contrabbando”.

I carichi arrivano principalmente da Ucraina, Bielorussia, Moldavia, ma anche da Grecia e Egitto e giungono per lo più attraverso navi passeggeri tramite cittadini tunisini che trasportano i tabacchi con borsoni, valigie e scatoloni con generi alimentari, nascosti nelle auto: “I venditori finali – sottolineano – invece, sono di solito più di nazionalità italiana, legati a vario titolo alla criminalità organizzata. Lo smercio, poi, avviene soprattutto attraverso bancarelle nei mercati rionali e nei quartieri più popolari e vicino al porto”. Come nel caso del sequestro di 32 chili di sigarette di contrabbando a due tunisini: erano appena sbarcati da una nave in città, quando il personale dell’agenzia delle dogane e i finanzieri hanno scoperto e sequestrato il maxi carico, poi sequestrato. 


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