PALERMO – Due anni pena sospesa. Sergio Onorato, 69 anni, ex contabile del carcere Ucciardone di Palermo, ha patteggiato la pena. Ha anche restituito i 16 mila e 800 euro fatti sparire dal conto corrente postale dell’istituto di pena.
Ad accorgersi che qualcosa non andasse per il verso giusto era stata la direzione del carcere. Il successore di Onorato, nel frattempo andato in pensione, si era accorto delle operazioni anomale soprattutto alle voci “fondi abbandonati” (cioè i soldi che restano in cassa perché nessuno li reclama dopo la scarcerazione) e “telefonate detenuti”. L’inchiesta era coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Eugenio Faletra ed Andrea Fusco.
Sul conto postale finiscono i soldi stanziati dal ministero, ma anche i bonifici dei familiari dei detenuti e gli stipendi pagati da alcune imprese nel caso di detenuti autorizzati a lavorare all’esterno. C’è poi la “cassa corrente” dove confluiscono i soldi che i parenti versano per i detenuti fino ad un massimo di 250 euro. I 16 mila e 800 euro erano stati sottratti con prelievi in contanti o pagamenti che nulla avevano a che fare con l’amministrazione penitenziaria.