PALERMO – Avrebbero organizzato finti incidenti per truffare le compagnie di assicurazione. Il blitz dei poliziotti del commissariato Brancaccio lo scorso marzo svelò l’esistenza dell’ennesima banda di spaccaossa.
Oggi le condanne in abbreviato. Davanti al giudice sono caduti alcuni capi di imputazione, ma ha retto l’impianto accusatorio della Procura della Repubblica.
Ad alcuni “clienti” sarebbero state fratturate gambe e braccia per far credere che fossero stati travolti mentre andavano in bicicletta. L’operazione si estendeva nelle province di Novara, Torino, Vercelli, Milano e Varese.
A capo dell’organizzazione ci sarebbero stati i pregiudicati Vincenzo Maccarone, Giuseppe Zizza e Matteo Corrao. Le truffe risalirebbero al periodo 2017-2020. Molti indennizzi sarebbero stati incassati, altri bloccati in tempo dai poliziotti.
Un volume di affari da due milioni di euro, di cui 700 mila già pagati dalle compagnie di assicurazione. Pratiche per un milione e duecento mila euro stavano per essere liquidate.ù
Il via alle indagini risaliva ad aprile 2020, quando un uomo cercò di aprire un conto corrente all’ufficio postale di via Galletti, nel rione Acqua dei Corsari, a Palermo, utilizzando una carta d’identità taroccata.
Decisiva la collaborazione di due vittime che hanno raccontato dell’organizzazione dei falsi incidenti, delle fratture subite e degli importi liquidati dalle compagnie assicuratrici.
Queste le condanne: Vincenzo Aiello 8 mesi, Giuseppa Ales 1 anno, Domenico Baldo 1 anno e 4 mesi, Lorenzo Catalano 1 anno e 8 mesi, Matteo Corrao 8 anni e 4 mesi, Girolamo Faia 5 anni, 9 mesi e 10 giorni, Franca Silvana Gnoffo 1 anno, Ferdinando Lo Iacono 1 anno, Vincenzo Maccarone 8 anni, 10 mesi e 3 giorni, Giuseppe Messina 2 anni 8 mesi, Antonio Mussumarra 1 anno, Salvatore Picone 1 anno e 4 mesi, Luca Poerio 4 anni e 8 mesi, Rita Scasso 1 anno, Maria Spinelli 1 anno, Giuseppe Zizza 8 anni,
Sono stati invece assolti Giovanni Pisciotta, Angelo Geloso, Lucia Pancari e Rosolino Napoli.