Palermo, stagione balneare 2018 | Ancora divieti per la costa Sud - Live Sicilia

Palermo, stagione balneare 2018 | Ancora divieti per la costa Sud

La costa sud di Palermo

I dati del Comune sulla balneabilità delle acque del capoluogo.

PALERMO – In campagna elettorale il recupero della costa sud di Palermo è stata la promessa più gettonata, ma il tratto di costa che va dalla Bandita a Romagnolo, da Acqua dei Corsari allo Sperone, continua ad essere off limits. Anche quest’anno i palermitani dovranno rinunciare a fare il bagno nelle acque oltre il fiume Oreto: è quanto emerge dal report divulgato dal Comune di Palermo sui tratti di costa non balneabili per motivi di inquinamento approvato lo scorso 23 marzo dall’assessorato regionale alla Salute.

Nonostante il Comune in una nota tenga a precisare che “il decreto regionale sulla base dei dati inerenti la classificazione e la valutazione delle acque di balneazione, ha individuato, per la stagione balneare 2018, un aumento di circa 2 chilometri di tratti di costa balneabili nell’area palermitana”, questo incremento però non riguarda il mare che costeggia via Messina Marine. Così il recupero delle spiagge e del litorale, la rimozione di rifiuti e l’istallazione di docce e accessori di decoro non bastano: la qualità dell’acqua continua a non convincere del tutto biologi e tecnici dell’Asp visti i risultati dei test, nonostante dal 2016 ad oggi la percentuale di batteri sia sensibilmente diminuita.

“Molti gli interventi strutturali attuati dall’amministrazione – dichiarava l’anno scorso l’assessore alla Vivibilità Sergio Marino – soprattutto al collettore fognario. Sono stati intercettati gli scarichi a mare, individuati alcuni tratti di fognature e indirizzato tutto verso il depuratore”. Tutto questo ad oggi, però, non è stato sufficiente per avere il visto ufficiale dell’Asp e dall’assessorato. Sulla questione è intervenuto anche Fabrizio Ferrandelli con un post della sua nuova campagna social in cui denuncia inefficienze e promesse mancate dall’attuale amministrazione comunale: “Due chilometri di litorale su cui, mezzo secolo fa, sorgevano i Bagni Italia, Bagni Virzì, Bagni della salute, Spanó e Tiro al piccione. Riqualificare questa parte di città ridarebbe non soltanto il mare ai palermitani con annessi servizi, ma sarebbe l’occasione di creare centinai di nuovi posti di lavoro tra lidi, ristoranti, bar, affittacamere ed altre attrazioni. In 37 anni lo si sarebbe potuto fare”.

Marino si smarca e punta il dito contro la Regione. “Continuiamo a non capire perchè non è stata accolta la nostra richiesta di rimozione del divieto – dice oggi Marino – la qualità dell’acqua è migliorata grazie ai nostri interventi”. L’attenzione resta alta e l’obiettivo rimane quello di restituire la costa e il mare alla città: “A piccoli passi riusciremo a mantenere la promessa – sottolinea l’assessore”. Completano l’elenco dei tratti da evitare per inquinamento la spiaggia di Vergine Maria e le zone dei porticcioli di Sferracavallo, Mondello, Addaura.


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