Palermo, su Rap fumata nera: le distanze col Comune sui conti

Palermo, su Rap fumata nera: le distanze col Comune sui conti

Com'è andato il vertice tra gli uffici e la società di piazzetta Cairoli

PALERMO – Non filtrano commenti, né dichiarazioni ufficiali ma l’incontro sul futuro di Rap, tra l’azienda e gli uffici al completo del comune di Palermo, non sarebbe andato nel migliore dei modi, per usare un eufemismo. Troppa la distanza fra le parti sui conti dell’azienda, su cui l’amministrazione di Roberto Lagalla si gioca un pezzo importante della propria credibilità.

Una fumata nera che per certi versi non deve neanche sorprendere, visto il clima da lunghi coltelli che da mesi si vive sul tema, con gli uffici comunali pronti a fare le pulci alla partecipata e la società che, insieme ai sindacati, chiede soldi e sforzi economici, con tanto di esposto alla Corte dei Conti. Perché al di là dell’emergenza di questi giorni, a cui Palazzo delle Aquile farà fronte consentendo di reclutare i privati e assumere lavoratori a tempo determinato, il problema è sulla tenuta economica a lungo termine, cioè sulla sostenibilità dei conti.

Gli sforzi della Rap

La Rap sta provando a recuperare l’arretrato, togliendo l’immondizia dalle strade, e nel frattempo pianifica l’avvio dell’ulteriore step di raccolta differenziata nella zona nord della città: l’obiettivo è arrivare a due terzi della popolazione serviti dal porta a porta. Il Comune a breve pagherà i primi 7 milioni di extra-costi e gli ulteriori 21 saranno liquidati a seguire.

La rabbia del sindaco

Il sindaco però sembra deciso a scrollarsi di dosso l’immagine di una città ricolma di immondizia che, è il ragionamento di molti nella maggioranza, vanifica quanto di buono si può fare su bilanci, infrastrutture o strade. Chi ha parlato con l’ex rettore lo descrive come scontento, anzi arrabbiato, e per questo risoluto nel trovare una via d’uscita. La riunione a porte chiuse tra uffici e azienda sarebbe dovuta servire per trovare il bandolo della matassa ma l’obiettivo, al momento, è stato mancato.

Il nodo delle risorse

Dentro l’amministrazione c’è chi spinge per continuare sulla via del dialogo e chi, invece, vorrebbe il pugno duro, puntando il dito contro la società a cui viene rimproverata la mancanza di un piano di risanamento e di un piano industriale con un aggiornamento del fabbisogno. Il piano di riequilibrio concordato con lo Stato è all’ultimo step, cioè al vaglio della Corte dei Conti, e il Comune non può rischiare passi falsi.

Il tema è sempre lo stesso: i soldi. Il pef Tari, cioè il piano che deve dire quanto bisogna incassare dalla tassa sui rifiuti, è ancora in fase di elaborazione ma, al di là delle stringenti regole dell’Arera, l’amministrazione difficilmente accetterà di aumentare le tariffe con le strade ancora ricolme di rifiuti.


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