PALERMO – Michele Micalizzi e Salvo Genova. Due boss già condannati e di nuovo arrestati. Sarebbero stati i protagonisti di una stagione di incontri tra Resuttana e San Lorenzo che hanno avuto per protagonisti anche Giulio Caporrimo, Francesco Palumeri (il primo era stato il reggente dell’intero mandamento, ma aveva dovuto lasciare il posto al secondo per decisione di Calogero Lo Piccolo) e Antonino Vitamia, reggente della famiglia mafiosa di Tommaso Natale.
Ad altri summit hanno partecipato il reggente del mandamento di Ciaculli-Brancaccio Giuseppe Greco, detto “il senatore”, Giovanni Giordano, uomo di fiducia del reggente del mandamento mafioso Noce-Cruillas, Giancarlo Seidita, Pietro Tumminia, reggente della famiglia di Altarello.
Ad ogni movimento avevano carabinieri e poliziotti alle calcagna. Ne è venuto fuori un album di Cosa Nostra. Gli argomenti sul piatto si conoscono solo in parte. Si parlò del “discorso del lavoro”, relativo alla messa posto di un cantiere edile, dei problemi di un costruttore e parente del boss Vincenzo Graziano che non aveva gradito lo stop al cantiere su iniziativa dei mafiosi di San Lorenzo. Il nuovo numero del mensile S in edicola dedica un servizio alla stagione dei summit.
Si discusse pure di una vicenda avvenuta a Carini. Genova ordinò al suo luogotenente Sergio Giannusa di convocare in fretta Micalizzi. Alle orecchie del boss di Resuttana sono arrivate le lamentele di alcuni mafiosi: “Ora c’è Carini… che ha chiamato di nuovo… c’è bordello a San Lorenzo”. Particolarmente delicata è la faccenda che riguarda il costruttore Giuseppe Di Maria, nipote del boss dell’Acquasanta Vincenzo Graziano.
Uno degli incontri più delicati è avvenuto il il 30 novembre 2020. Le telecamere hanno inquadrato il portone di ingresso di una casa in via Scalea. Gaetano Maniscalco e Salvo Genova arrivarono a bordo di un’Audi. Seguiti dopo pochi minuti da Michele Micalizzi, giunto in sella ad uno scooter Honda Sh. L’incontro avvenne nonostante i timori per gli arresti e le voci di possibili pentimenti. Cosa c’era di urgente da discutere, superando la paura di essere seguiti? All’interrogativo lavora la Direzione distrettuale antimafia di Palermo che sta scrivendo un nuovo capitolo dell’inchiesta sulla mafia di Palermo.
A volte Micalizzi si spostava lontano dal suo mandamento. Ad esempio quando si incontrò con Giuseppe Greco di Ciaculli. A mediare l’incontro con Greco è un’altra vecchia conoscenza degli investigatori, Girolamo Celesia, arrestato nei mesi successivi. “Fammi sapere dove e quando”; “Giovedì non prendere impegni”. Sono stati tutti monitorati. Giuseppe Greco esce di casa e sale sullo scooter. Senza casco, ma con la mascherina anti Covid. Si muove per raggiungere piazza Giardina. Anche il contenuto di questo incontro è top secret. Il nuovo numero del mensile S in edicola dedica un servizio alla stagione dei summit.