Palermo, "ha voluto un sacco di soldi": tangenti per mister x

“Ha voluto un sacco di soldi per questo appalto”: tangenti per mister x

La sanità è un calderone di inchieste e scandali

PALERMO – “… ma è questo diciamo… al mese e poi percentualizziamo… picciotti io porto risultati…”, diceva Antonio Maria Sciacchitano, il commercialista che fino al suo arresto, lo scorso giugno, aveva un curriculum zeppo di incarichi nella sanità pubblica. Ora è accusato di avere intascato tangenti.

La nuova inchiesta

Su di lui e su altri sette indagati pende una nuova richiesta di arresto da parte della Procura di Palermo. Deciderà il giudice per le indagini preliminari dopo gli interrogatori preventivi.

Sciacchitano sanità
Antonio Maria Sciacchitano

Sciacchitano avrebbe incassato tangenti per favorire la “Servizi ospedalieri spa” nell’aggiudicazione di una gara per la fornitura e la sterilizzazione del materiale chirurgico all’Arnas Civico-Di Cristina-Benfrarelli, dove Sciacchitano figurava nel collegio sindacale dell’ospedale. Una commessa da 47 milioni di euro.

Pressioni sulle nonime

Sciacchitano rivendicava la sua capacità di condizionare le scelte dell’ex manager dell’ospedale Roberto Colletti (è un dei 18 indagati nell’inchiesta che vede coinvolto anche Totò Cuffaro), quando ci fu da snominare il nuovo provveditore alle opere pubbliche.

“Lo Medico l’ho messo io là, me lo sono portato dal Policlinico… era con me prima all’Asp… basta… ti ho detto tutto”, diceva Sciacchitano per tranquillizzare i suoi interlocutori. Il faccendiere e imprenditore campano Catello Cacace, pure lui indagato, si dava un gran da fare. “Mi sono tolto sti soldi da dosso… e li ho lasciati a Ninni (Sciacchitano ndr)”, diceva.

La nuova inchiesta si è innestata sulla precedente. Entrambe sono figlie di “Sorella Sanità” che svelò il sistema di corruzioni che ruotava attorno a Fabio Damiani, ex responsabile della Centrale unica di committenza della Regione siciliana. E potrebbe non essere finita.

Omissis e le maxi tangenti

Ancora una volta lo spunto lo forniscono le intercettazioni di Cacace: “… stanno lavorando con… omissis… che ha voluto un sacco di soldi per quest’appalto… ma un sacco… un sacco di soldi… e Ninni per avere… per chiedere 20… 25 mila euro all’anno non glieli vogliono dare perché Gaetano (l’imprenditore Gaetano Di Giacomo ndr) fa i cazzi suoi…”. Chi è il personaggio che aveva incassato un sacco di soldi e la cui identità è coperta da un omissis?

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