Palermo, scopre che il figlio non è suo, schiaffi alla moglie: assolto

Palermo, scopre che il figlio non è suo, schiaffi alla moglie: assolto

Il tradimento, l'amara scoperta e la reazione

PALERMO – Le accuse erano maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 2 anni e 7 mesi di carcere, ma per l’imputato è arrivata l’assoluzione.

In un paese della provincia di Palermo vive la famiglia protagonista della vicenda. Marito e moglie hanno più figli. La vita trascorre in maniera serena. Ad un certo punto, però, lui inizia a sospettare che lei ha una relazione extraconiugale.

Comincia ad essere pressante nella richiesta di chiarimenti per quelle uscite serali che hanno stravolto le abitudini della donna. Qualcuno gli racconta di averla vista con un uomo e non con le amiche come invece diceva al marito.

La lieta notizia dell’arrivo di un figlio maschio sembra essere l’occasione per lasciarsi tutto alle spalle. Sembra, appunto. Perché dopo la nascita del bimbo, una mattina la donna gli comunica che sta facendo le valigie. C’è di più, il neonato e figlio di un altro uomo.

Ed è ora che il marito la colpisce con degli schiaffi. La moglie va in caserma dai carabinieri, racconta tutto ma alla fine non sporge una querela. I militari, però, com’è prassi, proseguono d’ufficio e l’imputato si ritrova sotto processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni.

Il legale della difesa, l’avvocato Salvatore Ferrante

Il legale della difesa, l’avvocato Salvatore Ferrante, nel corso dell’arringa ha chiesto l’assoluzione dal reato di maltrattamenti e il proscioglimento per le lesioni. Visto che la prognosi era inferiore ai 10 giorni serviva la querela di parte.

Ma è sull’ipotesi di maltrattamenti che si è giocata la partita. Il legale ha sostenuto che questo tipo di reato si connota per una ripetuta serie di episodi con intento vessatorio. Circostanza che non è avvenuta nel caso dell’imputato. Si era trattato, infatti, secondo la difesa, di un unico gesto estemporaneo, provocato dall’inaspettata notizia di quel figlio non suo. Solo le motivazioni del giudice Elisabetta Villa chiariranno il ragionamento che ha portato all’assoluzione.


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