PALERMO – Sono stati identificati e convocati per l’interrogatorio. Negano di essere dei “furbetti del vaccino”e presentano a loro discolpa alcuni esami clinici.
L’avvocato, la casalinga, il tecnico informatico e l’impiegato: sono quattro i nuovi indagati dell’inchiesta sui finti vaccini somministrati all’hub della Fiera del Mediterraneo.
Sono due le infermiere travolte dall’inchiesta della Procura di Palermo, Giorgia Camarda e Anna Maria Lo Brano. Gli agenti della Digos hanno piazzato le telecamere nei corridoi dove vengono eseguite le vaccinazioni e hanno scoperto che le due sanitarie scaricavano il contenuto della siringa in una garza e poi fingevano di infilzare l’ago. Ci sono già state delle confessioni che hanno confermato l’impianto accusatorio.
I nuovi sospettati sono stati convocati dagli agenti della Digos su delega della Procura della Repubblica. Si sono difesi sostenendo di essersi vaccinati regolarmente. Credevano nella necessità di vaccinarsi per difendersi dal Covid.
Accompagnati dai loro avvocati hanno mostrato le prenotazioni sulle piattaforme digitali, i certificati di avvenuta vaccinazione, ma anche i test sierologici. Hanno anticorpi alti senza avere contratto il virus. Così sperano di avere convinto gli investigatori.